NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
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Bassano è sempre più… Iper

Parte una nuova grande area commerciale a sud di Bassano. Protestano commercianti ed amministratori. Cimatti: «Non possiamo fare più nulla per fermarla»

di Gianni Celi

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Bassano è sempre più… Iper

Archiviata ormai da tempo la querelle attorno alla nascita del centro commerciale "Il Grifone", si ripresenta ora un secondo ipermercato di cui avevamo dato notizia a suo tempo e che si trova ad un chilometro circa di distanza dal precedente. È un'area di vaste proporzioni (22 mila metri quadrati) che sorge a sud di Viale De Gasperi [foto] di proprietà della Unicomm. Qui nascerà un complesso di 176 mila metri cubi, con una superficie di vendita di 14 mila metri quadrati, più venti mila riservati a parcheggi. La nascita di questo nuovo centro ha mosso le proteste dei commercianti del Bassanese, di alcuni amministratori e dei residenti. Ma come si è arrivati a questa scelta? Lo andiamo a chiedere all'ex sindaco Gianpaolo Bizzotto la cui Amministrazione, a fine mandato, ha dato il via al piano di realizzazione della struttura.

«È una vicenda che hanno seguito i miei predecessori, da Gianni Tasca a Lucio Gambaretto a me e, adesso da Stefano Cimatti e, forse, da altri ancora - esordisce - Quest'area, con la nuova destinazione, è nata in occasione della variante generale al Piano regolatore alla fine degli anni Ottanta. Da area agricola è stata trasformata in area commerciale e produttiva. C'è una cosa da dire però e cioè che quel comparto, quando è stato mandato in Regione per l'approvazione del praticamente nuovo Prg, era stata indicata come area verde. Nessuno di noi, a quel tempo, aveva chiesto il passaggio da agricola a commerciale. Da Venezia ci è arrivato questo "regalo"».

«Per tanti anni - continua Bizzotto [foto] - di quell'area non s'è più parlato, anche perché, nel frattempo, c'è stato il trasferimento della Sveg-Beyfin, che commercializza Gpl, da Via Capitelvecchio, con l'introduzione di un'area di sicurezza piuttosto notevole. Dall'Amministrazione guidata dal sindaco Tasca è stato adottato il piano di un ipermercato, un paio di mesi prima della scadenza del mandato. Il successore, Lucio Gambaretto, ha pensato bene di stralciare quel piano non facendolo mai approdare in Consiglio comunale per l'approvazione, annullando la delibera di adozione della variante Unicomm, proprio per la vicinanza della Beyfin. Il Prefetto, infatti, aveva fatto arrivare una nota al sindaco con la quale si creava un raggio di ottocento-novecento metri dall'azienda del gas entro cui non erano previste costruzioni o nuove attività per una questione di sicurezza».

«Quando sono stato eletto sindaco io - aggiunge Bizzotto - la Beyfin ha effettuato tutta una serie di interventi all'interno della ditta spendendo parecchi soldini per mettere meglio in sicurezza l'impianto. Questo lavoro ha fatto sì che quei cerchi di sicurezza venissero praticamente annullati per cui, in quel momento, venivano a mancare i presupposti perché non potesse più insediarsi il nuovo centro commerciale. A quel punto il piano non lo potevamo più fermare anche perché Unicomm ci aveva chiesto di approvare il piano di lottizzazione, in caso contrario avrebbe preteso dal Comune venticinque milioni di euro per danni. Aggiungo poi il fatto che il Tar ha rincarato la dose intimandoci di approvare il piano e se non lo avessimo fatto ci avrebbe pensato il Tribunale regionale amministrativa a nominare un commissario ad acta perché approvasse il piano. Noi abbiamo tenuto duro finché abbiamo potuto, trattandosi di un intervento non da poco, ma non avendo nessun appiglio per fermare l'iter della pratica, siamo stati costretti ad adottare quel piano e a portarlo in Consiglio per l'approvazione».

Sentiamo anche il parere dell'attuale sindaco, Stefano Cimatti [foto], in merito a questa vicenda che creerà non pochi problemi nella zona.

«Noi oggi non abbiamo nessuna possibilità di intervento - dice il primo cittadino di Bassano - Ci troviamo di fronte ad una situazione in cui i passi sono stati fatti tutti. Adesso credo che ci sia un problema di licenze che però deve essere risolto dalla Regione, non da noi. La cosa da fare, ora, per quanto riguarda questa Amministrazione, è studiare bene il problema della viabilità. Siamo in prossimità della futura Pedemontana. È chiaro che se un centro commerciale porta una marea di gente la viabilità ne risentirà. È una questione di programmazione che doveva essere fatta molti anni prima. Non si doveva arrivare a questo punto perché sono convinto anch'io che due grandi centri commerciali così vicini creeranno non pochi problemi di traffico».

Sull'apertura del nuovo ipermercato interviene anche il sindaco di Rosà, Manuela Lanzarin [foto], trovandosi la zona ai confini con il suo Comune.

«La frazione di Travettore e la provinciale non potranno sopportare un nuovo aumento di traffico - spiega la parlamentare rosatese - In quella strada andranno a sovrapporsi flussi diversi: quello da e per il casello d'ingresso della la futura Superstrada Pedemontana Veneta, il flusso che cerca con costanza alternativa alla congestione della SS 47, sia durante la settimana, sia nei week-end con l'ingresso alla zona commerciale di Bassano. Rosà non è la periferia di Bassano ed eviteremo che questa circostanza vada a creare un cocktail letale per i cittadini che vivono lungo questo asse che interessa non solo Travettore, ma anche Sant'Anna ed i Comuni confinanti. Inquinamento acustico, salubrità dell'aria, difficoltà di spostamento interno non possono colpire ulteriormente il nostro territorio che già sta pagando la sua parte con il passaggio in centro paese della statale».

Per l'on. Lanzarin la soluzione consiste nella realizzazione della tanto contesa "Bretella ovest" che lei considera «ora più che mai opera strategica ed indispensabile che non solo sarà l'alternativa alla SS 47, ma con un tracciato che non attraversa le zone abitate, sarà la valida alternativa ai flussi che scaturiranno a fine lavori dalla Pedemontana e dal Centro Commerciale. Presenteremo ora nei tempi previsti le osservazioni in Provincia che metteranno in luce le problematiche legate alla viabilità di quell'area - continua il sindaco di Rosà - Non vogliamo subire passivamente le scelte che qualcuno nel tempo ha fatto. Sarebbe opportuno prima pianificare e studiare i flussi e gli sbocchi e poi dare le autorizzazioni a queste grandi strutture. Ma come sempre invece prima si autorizza e poi si pensa al resto».

 

nr. 06 anno XVI del 19 febbraio 2011

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