NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Un futuro al presente che si chiama banda larga

Dopo l’investimento deciso dalla Regione (40 milioni alla tecnologia avanzata sul territorio) In Piazza interroga qualche addetto ai lavori: Matteo Salin di Confindustria, Luis Cogo di Telemar, Andrea Pellizzari della giunta provinciale e Anna Bianco presidente di Eldy, onlus che con un progetto diretto agli anziani con voglia di computer ha trovato collaborazione con la Provincia, ma ha sbaragliato il campo mediatico mondiale con la BBC in testa ed i maggiori quotidiani americani

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Un futuro al presente che si chiama banda larga

(g. ar.)- La banda larga ha un difetto accertato: al contrario di strade, autostrade, ponti e manufatti in genere, non si vede. Perchè se ne percepisca la presenza e l’importanza –basterebbe solo l’esempio più recente che ha reso disponibile gratuitamente la connessione internet in vari punti di Vicenza ed in altri molti punti della provincia- occorre altro, lo spunto in più, magari lo sprint mediatico che lasci intendere davvero la dimensione ed il peso della questione in rapporto alla crescita economica attraverso la tecnologia avanzata che una volta cominciata soffia un vento quasi inesauribile. L’occasione per In Piazza è stato l’investimento di 40 milioni stanziati dalla Regione con destinazione banda larga sul territorio. Come nell’introduzione al dibattito sul tema ha spiegato in un breve video Marino Zorzato, vicepresidente della giunta Zaia, questi soldi rimediati un po’ direttamente attingendo dalle casse venete, un po’ con il supporto dati i tempi decisamente raro del ministero per lo sviluppo, rappresentano la base di radicale importanza per ottenere un doppio risultato: far rientrare nell’inclusione del servizio tutta l’economia veneta fino ad una punta quasi ottimale del 95.2% e offrire alle aziende una possibilità finora inedita non soltanto di utilizzare i 2 mega di volume del collegamento con la rete, ma di poter puntare previ interventi anche privati un tetto molto più in là, cioè 20 mega.

Un futuro al presente che si chiama banda larga (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)È chiaro anche dopo queste poche battute che un’offerta di questa portata agli imprenditori, specie quelli vicentini, ancor di più quelli che nell’export hanno il migliore campo operativo, è qualcosa di molto più avanzato di una semplice speranza: è di pochi giorni fa una nota di Confindustria Vicenza che segnala la posizione nettamente svantaggiata di quasi 170 aziende ancora oggi costrette a lavorare con connessioni singole soltanto perché localizzate appena fuori o al limite di aree servite. La mappa del c’è e non c’è spiega chiaramente perché esistano ancora oggi numerose zone, per quanto limitate nell’estensione (la montagna e le valli anche pedemontane rappresentano un caso ovviamente a parte) tipico in cui sperare in un collegamento internet rapido e potente, adatto in poche parole alle esigenze di un’azienda moderna, significa sognare.

Al dibattito, proprio sulla base della notizia del finanziamento regionale, hanno partecipato l’assessore provinciale all’innovazione Andrea Pellizzari, Matteo Salin vicepresidente regionale e nazionale del settore ricerche e tecnologia avanzate di Confindustria, Luis Cogo presidente di APPI/Confcommercio (associazione provinciale che raccoglie i provider indipendenti) e amministratore delegato di Telemar, Anna Bianco presidente di Eldy, una onlus che lavora sul ravvicinamento reale di parti sostanziali come lo strumento tecnologico avanzato e il supporto umano che ne diventa utilizzatore, cliente, ma anche attore di primo piano.

Un futuro al presente che si chiama banda larga (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)Proprio a proposito di Eldy, interessante il progetto proposto alla Provincia e da questa adottato per mettere a disposizione di una fascia non consueta di interlocutori il mezzo informatico adoperando il meccanismo molto semplice ma anche bisognoso di una grande applicazione sul campo che consiste nel proporre agli anziani l’utilizzo del computer con la mediazione dei giovani, giovani della scuole superiori che alla fine diventano volontari della stessa onlus. Il risultato va oltre il pensabile: del progetto Eldy/Provincia, diventato progetto pilota prima per il Veneto, poi per il campo nazionale, si sono interessati mezzi di informazione di importanza mondiale come la BBC, i maggiori giornali americani, la stampa europea dalla Germania fino alla Scandinavia, Russia, Cina, ecc. Un’onda lunga alla maniera di un vero e proprio tsunami innescata da un’idea che l’ha fatta lievitare fino all’incredibile. Oggi il sito di Eldy Onlus (www.eldy.org) è più che affollato mentre l’esperimento avviato con la Provincia si è trasformato in una specie di manifesto culturale ed operativo che fa da riferimento al mondo con migliaia di contatti soltanto in Italia.

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