NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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La “Nuova Valsugana” spacca la Comunità montana

Le divisioni tra le amministrazioni della Valbrenta hanno portato il presidente Luca Ferazzoli a dichiarare: «Se ogni comune guarda solo al proprio orticello mi dimetto dalla Comunità Montana e torno ad occuparmi solo di Cismon»

di Gianni Celi

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La “Nuova Valsugana” spacca la Comunità montana

La forzatura della Regione, portando in Giunta, fuorisacco (cioè senza che l’argomento fosse stato inserito all’ordine del giorno), il progetto della Nuova Valsugana, rendendo pubblico il nome della cordata che ha vinto la gara d’appalto per i lavori, non poteva non creare delle spaccature all’interno dei Comuni della Vallata del Brenta. Lo si è visto nel corso dell’incontro di dicembre quando il Consiglio è saltato per mancanza del numero legale. C’era sì qualche consigliere giustificato, ma gran parte degli assenti era rimasta a casa per protestare contro quei sindaci che avevano scelto di andare a Venezia, convocati dall’assessore ai lavori pubblici, Renato Chisso, per conoscere la bozza di tracciato. I due sindaci scesi in Laguna erano Angelo Moro, di Valstagna, e Gianni Ceccon di San Nazario.

Il Presidente della Comunità montana, nonché sindaco di Cismon, Luca Ferazzoli, aveva anticipato, durante una delle ultime trasmissioni del 2011 de “Sul Ponte di Bassano” di Tva, il suo no a recarsi da Chisso ed aveva auspicato che altrettanto facessero anche gli altri colleghi della Vallata. Infatti non sono andati a Venezia i rappresentanti dei Comuni, oltre che di Cismon, di Solagna, di Campolongo e di Pove.

mauro illesi (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«Noi non eravamo d’accordo di essere convocati dall’assessore Chisso dopo che in Giunta s’era già deciso tutto sul progetto della Nuova Valsugana – ci spiega il sindaco di Campolongo, Mauro Illesi - Lo stesso giorno (era di martedì) in cui la Giunta regionale ha presentato il progetto, ci è stata inviata la convocazione per il giovedì mattina alle dieci. S’è ripetuta la stessa cosa cui avevamo assistito tre mesi prima, dopo che continuavamo a scrivere lettere all’assessore Chisso per avere ragguagli sulle scelte che la Regione avrebbe adottato. Abbiamo ritenuto irrispettoso il comportamento dell’assessore regionale, sia per le modalità di convocazione che per non essersi mai fatto sentire prima. Ci hanno fatto sorridere le sue spiegazioni postume del perché non s’è mai voluto confrontare con i sindaci della Valle. E poi è ridicola l’affermazione che per i residenti quell’autostrada sarà gratuita. Forse Chisso non sa che noi, per utilizzarla, dovremmo salire a Pian dei Zocchi o a Cismon, a nord, e a Romano a sud. Non ci resta che continuare a frequentare l’attuale statale 47».

«Alcuni di noi hanno scelto di non partecipare alla riunione del Consiglio della Comunità montana per una serie di motivi – continua Illesi - Questo ente, di cui attendiamo ormai da un anno una nuova legge, non ha più senso, visto che siamo l’unica Regione in Italia che ha ancora le Comunità montane, mentre stiamo aspettando una legge sulla montagna. Aboliamola questa Comunità montana e sia finita e diamo spazio alle Unioni dei Comuni. Prima di tutto però ci pare giusto dimostrare unitarietà nei confronti di una scelta che graverà per secoli sulla nostra Vallata. Lo abbiamo già fatto di recente, sostenendo, con un ricorso al Tar, ancora fermo, le ragioni dei Comuni di Valstagna e di San Nazario, contro la proposta di una centralina idroelettrica prevista a Valstagna, ma allora perché non lo si doveva fare a fronte di una decisione ben più importante quale quella della Nuova Valsugana?».

«Noi non siamo contrari alla soluzione del problema di un nuovo tracciato fra Pian dei Zocchi e Pove – conclude il sindaco di Campolongo - siamo contrari ad un’autostrada che convoglierà un traffico sempre più crescente lungo la Valbrenta senza, peraltro, che sia risolto il nodo attuale di Carpanè perché continueranno ad essere migliaia e migliaia le auto che transiteranno per la statale 47 per non pagare il pedaggio e saranno ancora tante le autobotti costrette a percorrere la statale non potendo entrare in galleria».

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