NR. 41 anno XXVIII DEL 25 NOVEMBRE 2023
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Direttive dell’Unione Europea in materia di Iva Intracomunitaria, grave ritardo dell’Italia e tanti disagi alle aziende

Confindustria Vicenza, Apindustria e CNA hanno scritto una lettera alle Agenzie delle Dogane e della Entrate per segnalare la gravità del problema

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Direttive dell’Unione Europea in materia di Iva In

Confindustria Vicenza, Apindustria e CNA denunciano "l'incomprensibile ritardo con cui l'Italia sta dando attuazione alle Direttive dell'Unione Europea in materia di IVA Intracomunitaria", un problema che sta creando sconcerto e disorientamento tra gli operatori e disagi non da poco a tantissime aziende.

«È una situazione che non ha alcuna giustificazione - dicono i rappresentanti delle tre categorie economiche vicentine - e che rende impossibile, o molto difficile, rispettare le scadenze di gennaio e presumibilmente anche quelle di febbraio, visti i problemi che ancora affliggono il software applicativo che dovrà essere utilizzato per compilare e spedire i nuovi modelli».

Sul problema, Confindustria, Apindustria e CNA hanno scritto una lettera all'Agenzia delle Dogane e all'Agenzia delle Entrate, sia a livello nazionale che regionale, per evidenziare la gravità del problema.

«Pur di fronte a novità rilevantissime e note da tempo - osservano le categorie -, la pubblicazione del Decreto IVA è stata realizzata all'ultimo secondo, ritardando tutte le procedure collegate, dall'approvazione dei nuovi modelli fino alla realizzazione dei nuovi software, diffusi nelle ultime ore ma con problemi applicativi che dalle prime segnalazioni appaiono numerosi e di non rapida soluzione. Tra le varie cose, ci viene segnalata la non compatibilità con i gestionali già in uso e problemi anche sulla riconoscibilità dei tracciati, pur se costruiti utilizzando pedissequamente le bozze a disposizione solo da qualche giorno».

Un caos totale, accusano le categorie, con l'aggiunta dei problemi del difficoltoso passaggio al telematico, unico canale di dialogo con le Dogane proposto dal sistema italiano. E non basta.

«Sempre all'ultimo secondo, il 19 febbraio, alla vigilia della scadenza dei termini fissati al 20 febbraio, l'Agenzia delle Dogane ha diffuso una nota nella quale ha certificato l'ovvio: ovvero che in attesa delle nuove istruzioni gli operatori potessero avvalersi del vecchio sistema, quantomeno per non essere esposti a sanzioni per l'omessa presentazione dei modelli. Tutto questo - proseguono le categorie - dopo che alcune Dogane hanno agito in modo completamente diverso, tentando di scoraggiare il ricorso alla presentazione dei modelli su supporti tradizionali, in qualche caso respingendo i modelli Intra così presentati agli Uffici delle Dogane e in altri casi orientando gli operatori a non presentare nulla, nell'attesa di un'inevitabile sanatoria. Sanatoria che a ben vedere non è contenuta né nella circolare dell'Agenzia delle Dogane né in una precedente delle Entrate, dove si parla unicamente di sanabilità degli errori commessi, attraverso le normali procedure di integrazione e rettifica».

Una situazione assurda che complica gli adempimenti Intrastat e rischia di penalizzare pesantemente le piccole e medie imprese, lamentano le categorie vicentine firmatarie della lettera.

«E' facile immaginare il contenzioso che ne nascerà, se non saranno adottate soluzioni efficaci a regolamentare una fase di transizione al nuovo regime - scrivono ancora Confindustria, Apindustria e CNA di Vicenza - Una transizione che si sarebbe potuta evitare, soltanto facendo quello che altri paesi della UE hanno fatto da tempo, con l'adozione di regole normative semplici e soprattutto tempestive».

Nel contenzioso che si preannuncia, le categorie assicurano che saranno al fianco delle aziende, incolpevoli dei disservizi che si verranno a creare. Per riportare la situazione alla normalità ed evitare le conseguenze negative del meccanismo messo in moto, Industriali, Api e CNA sottopongono alle Dogane e alle Entrate alcune richieste.

«È necessario che le Agenzie assumano decisioni precise e rapide: la non sanzionabilità, nella prima fase applicativa dei nuovi modelli, di tutte le irregolarità commesse, inclusa la ritardata o mancata presentazione dei modelli; lo slittamento dei termini previsti per il passaggio al telematico, per dare modo agli utenti di adempiere a tutti i compiti previsti; una proroga anche dei termini per la presentazione dei modelli Intra Servizi, non potendo accettare che le relative istruzioni agli utenti vengano date con un preavviso inferiore ai 60 giorni previsti dalla Statuto del Contribuente; istruzioni precise, a tutti gli uffici periferici della Agenzia delle Dogane, perché vengano accettate le modalità di presentazione dei modelli Intra previste fino a tutto il 2009, sino al momento in cui il sistema non sarà effettivamente in grado di migrare sul sistema telematico».

nr. 07 anno XV del 27 febbraio 2010

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