NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Caserme “Fincato” e “Monte Grappa”: il futuro è tutto da definire

Per la prima il sindaco pensa alla cessione in vista di una futura lottizzazione, per la seconda è meglio aspettare le scelte della Regione

di Gianni Celi

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Caserme “Fincato” e “Monte Grappa”: il futuro è tu

Sono tre le vecchie caserme che per decenni hanno visto, in città, la presenza di militari di vari corpi. Ora di quella presenza rimane soltanto il ricordo fra i sempre più anziani. La prima ad essere dismessa, dopo la seconda guerra mondiale, è stata la caserma dedicata ad Emilio Cimberle e ad Antonio Ferrari, due bassanesi caduti in Africa durante le guerre coloniali. Nell'ultimo tragico periodo del conflitto mondiale quell'edificio accolse molti partigiani rastrellati sulle montagne vicine o in Valbrenta, e fra questi i Martiri che furono poi impiccati lungo il Viale loro dedicato, agli inizi di Viale Venezia e verso la statale Valsugana. Il cortile delle adunate è stato trasformato in un parcheggio che esiste tuttora e che chiuderà i battenti non appena cominceranno i lavori di costruzione del Polo museale Santa Chiara (si chiama così per ricordare l'antico convento francescano che qui vi sorgeva). Il via dovrebbe essere dato entro la fine dell'anno.

La seconda a chiudere è stata la caserma che si trova nei pressi di località Ca' 7 e che è stata intitolata al tenente degli alpini Giovanni Fincato decorato di medaglia d'oro con la seguente motivazione: «Prode ufficiale, già tre volte decorato della medaglia d'argento al valor militare, durante l'occupazione tedesca del Paese organizzò tra i primi la resistenza armata nella zona di Verona. Affrontando per sé e per i familiari gravi privazioni e seri pericoli, animò la lotta con la fede e con l'esempio. Comandante clandestino della piazza di Verona, dopo un anno di indifesa e coraggiosa attività, cadde nelle mani del nemico durante uno scontro nelle vicinanze della città. Ripetutamente interrogato e barbaramente seviziato per circa un mese, mantenne contegno fiero ed esemplare nulla rivelando sino a che il 6 ottobre 1944, dopo sedici ore di torture stoicamente affrontate, il suo nobile cuore cessò di battere. Il suo corpo, gettato nell'Adige, più non venne trovato, ma il suo spirito continuò a levarsi, animatore della lotta, per la Patria e per la Libertà».

Qui trovò sede, fino al 15 novembre del 1991, la prima compagna E.S.M. (Electronic supporter measures) del 33° battaglione di guerra elettronica "Falzarego". Fino al 1977, invece, vi alloggiavano i militari del 64° gruppo intercettatori teleguidati, i quali supportavano il lavoro di altri commilitoni nella base Nato del Forcelletto, sul Monte Grappa, ove venivano custoditi, in appositi silos, i missili Nike. Compito dei militari della "Fincato", allora, era quello di tenere pronte le piattaforme di lancio 24 ore su 24 e 365 giorni all'anno, cosa che diventava problematica nel periodo invernale.

Tornando alla "Fincato", dopo la chiusura della caserma le Amministrazioni che si sono succedute hanno cercato in tutti i modi di acquisire gli edifici che la componevano e la vasta area scoperta. La trattativa con l'Agenzia regionale del Demanio è proseguita per diversi anni fino alla firma della convenzione fra l'allora sindaco Gianpaolo Bizzotto e funzionari del Demanio, avvenuta il 18 dicembre del 2007. Con quella firma il Comune cedeva allo Stato Villa Chini, sede del Comando della Guardia di Finanza, ricevendo in cambio la caserma, ma con l'aggiunta di mezzo milione di euro, più altri 80 mila a titolo di affitto per l'utilizzo che l'ente locale aveva fatto nel corso degli anni.

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