NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Il nuovo tribunale? Un affare per giovani avvocati

Gli studi legali più affermati restano in centro, mentre l'area di Borgo Berga è presa d'assalto dai nuovi e rampanti avvocati alla ricerca di una nuova fetta di “mercato”

di Luca Faietti
faiettil@tvavicenza.it

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Il nuovo tribunale? Un affare per giovani avvocati

I giovani avvocati puntano tutto sulla zona attorno al nuovo tribunale, mentre gli studi legali già affermati restano in centro. È questo lo scenario di massima che si va prefigurando e che caratterizzerà il futuro di Borgo Borga e Santa Caterina. La corsa è già iniziata: neo avvocati all'assalto di uffici e appartamenti nell'area circostante l'ex Cotorossi e che tra un anno circa diventerà il nuovo palazzo di giustizia cittadino. Il termometro immobiliare in zona sta schizzando verso l'alto e si tratta di febbre vera e propria; ne è colpito soprattutto chi si deve ancora lanciare nella professione e che dunque trarrebbe un indubbio giovamento dalla location strategica del proprio studio. I nomi affermati, invece, prediligono mantenere il proprio studio in centro, anche perché sperano e soprattutto contano, sulla facilità di raggiungimento della nuova sede del tribunale: «Dista solo 800 metri dal centro, inutile spostare lo studio di pochi metri. Certo, forse il palazzo di giustizia a San Biagio sarebbe stata cosa più gradita».

Una partita a scacchi, dunque, uno scontro generazionale che è comunque anche una occasione importante per chi si sta affacciando sulla soglia di una professione quanto mai "inflazionata" di questi tempi. E la partita che è appena iniziata ha conosciuto tappe importanti, fitte, in passato, di polemiche dai toni alti. Non tutti a dire il vero hanno apprezzato l'intervento deciso dell'allora sindaco Enrico Hüllweck che riuscì a reperire i fondi governativi per la realizzazione della struttura (i cui lavori dovrebbero terminare nell'agosto del 2011).

Il partito dei contrari alla realizzazione in Borga Berga del nuovo tribunale, infatti, argomentava in modo articolato le "sconvenienze" che tale struttura avrebbe portato con sé, adducendo tutta una serie di questioni per cui non la riteneva funzionale in quel luogo. «Trasferire lì il Tribunale significa svuotare il centro storico di un'ulteriore funzione pubblica, secondo un'ottica urbanistica globale mai chiarita né programmata, che vede il progressivo trasferimento delle principali attività verso le periferie con uno svuotamento di residenti e di processi produttivi e pubblici che in prospettiva favorisce l'idea di una città di sola rappresentanza, di città museo, di città luogo teatrale dalle scene vuote», argomenta ad esempio Italia Nostra.

Da parte dell'Ordine degli Avvocati, inoltre, per ovviare a questo pericolo e per evidenti ragioni di funzionalità e viabilità, era stata avanzata indicazione del riuso in questo senso dell'ampia area dismessa delle A.I.M., posta in centro città a S. Biagio, facilmente raggiungibile a piedi, anche dalla periferia e dotata di ampio parcheggio.

«L'area ex-Cotorossi prescelta, comporta un insostenibile aumento di traffico in vie afferenti già oggi congestionate, con conseguente, prevedibile aumento dell'inquinamento atmosferico da polveri PM10 ed acustico. Si rammenta che ben duecento dei duecento cinquanta studi legali cittadini hanno sede attorno a Corso Palladio; è prevedibile quindi che almeno trecento auto compiano andirivieni giornalieri dal centro storico al nuovo Tribunale».

Contro il tribunale anche motivazioni di natura ambientale: «L'altezza prevista per le torri intorno a cui si sviluppano le ali del nuovo Tribunale è di circa 25 metri, con una interazione invasiva del cono visivo verso i colli Berici che hanno il vincolo paesaggistico, e in particolare connotati dalla presenza della villa Rotonda del Palladio e dalla settecentesca villa Valmarana ai Nani. Tali torri producono lo stesso effetto tragicamente negativo della torre Everest in rapporto con la basilica romanica di S. Felice».

Infine i due problemi che attualmente stanno rivelandosi decisivi: «I parcheggi pertinenziali previsti sono insufficienti in partenza. Altri parcheggi sono previsti, ma con una dislocazione defilata scarsamente funzionale. Inoltre l'edificio del Tribunale è progettato nella porzione di area più a ridosso della ferrovia e fa da barriera acustica al centro commerciale ed ai palazzi di abitazioni e uffici: i ritmi dei processi saranno scanditi dallo sferragliare dei treni ma vi è anche la questione del passaggio in quel cono della TAV con evidenti problemi per la viabilità».

«Dettata dal semplice buon senso nasce così la domanda: come può un progetto sommare così numerosi e plateali difetti?- argomentava il partito dei contrari- La risposta è chiara: perché il progetto riguarda una vasta area privata di cui il tribunale occuperebbe meno di un quarto. Il nuovo tribunale ha il peccato originale di rappresentare solo una secondaria e appendice di un grande complesso di centri commerciali, di palazzi per uffici e abitazioni".

Considerazioni pro o contro a parte, il problema della mobilità e della sua gestione rimane tuttora molto vivo».

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