NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
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Lora Bassa: sarà sicurezza ma senza camion

Nella località in comune di Valstagna saranno realizzati i paramassi, ma senza dover aprire una sorta di cava sul posto

di Gianni Celi

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Lora Bassa: sarà sicurezza ma senza camion

Il progetto è pronto, manca soltanto il via libera della Sovrintendenza ai beni ambientali, dopo di che la parete che racchiude l'abitato di Valstagna, nella località nota come Lora Bassa, e che da sempre continua a creare non poche preoccupazioni agli abitanti delle case sottostanti, potrà finalmente essere messa in sicurezza. Si tratta di un intervento importante la cui spesa sarà a carico della Provincia per la bellezza di un milione 326 mila euro circa. Di quest'opera c'eravamo già interessati lo scorso anno quando l'Amministrazione valstagnese e la popolazione avevano fatto quadrato contro la prima proposta di progetto per la sistemazione dell'area. Si prevedeva infatti la realizzazione di un vallo della lunghezza di circa cinquecento metri per realizzare il quale si sarebbe dovuto asportare mezzo milione di metri cubi di materiale. Tutto questo avrebbe significato la presenza quotidiana dai cinquanta ai 150 camion al giorno, per alcuni anni, lungo le strade secondarie dell'abitato del comune valligiani, la provinciale Campesana e la statale della Valsugana. Per mitigare questo impatto s'era pensato anche all'installazione di una teleferica che, da Lora Bassa, attraversasse il fiume per far arrivare i carrelli colmi di materiale all'altezza della vecchia centrale idroelettrica in territorio di San Nazario. Dopo una serie di incontri con l'allora assessore provinciale alla difesa del suolo, Costantino Toniolo, e con la popolazione, si è addivenuti ad una diversa impostazione dei lavori. Infatti il progetto, redatto dall'ing. Giovanni Stevan, tecnico della Provincia, prevede che si debba intervenire in loco senza alcuna asportazione di sassi o terra.

«Abbiamo pensato di provvedere all'installazione di tutta una serie di linee paramassi - ci spiega il progettista - oltre ad interventi di consolidamento in parete con la sistemazione di reti che siano in grado di ridurre i volumi di ipotetico crollo. Le linee paramassi interesseranno anche i terrazzamenti più alti. Tutto è pronto e siamo soltanto in attesa del benestare dei Beni ambientali perché ci troviamo in un'area soggetta a vincolo paesaggistico. Non appena arriverà il nulla osta procederemo con la progettazione esecutiva con conseguente appalto dei lavori».

L'ex assessore Toniolo, passato ora in Regione, aveva annunciato l'avvio dei lavori per la fine dell'estate e l'ing. Stevan, infatti, conferma.

Una cosa è certo e cioè che non verrà rimossa nemmeno una briciola del materiale che s'è accumulato nei secoli alla base di queste pareti. «Non sarà una soluzione definitiva - spiega il sindaco di Valstagna Angelo Moro - ma di certo non si sarebbe potuto accettare un impatto così devastante. Per quattro o cinque anni avremmo dovuto sopportare il passaggio continuo di centinaia di camion per le nostre strade».

Da tempo il Comune di Valstagna sta premendo perché la Provincia intervenga al fine di risolvere un problema particolarmente delicato per l'incolumità degli abitanti. Ricordiamo che nel 1992, una frana ha provocato non poca paura ai residenti delle case sotto località Loro Bassa. Dei massi sono precipitati dalla parete rocciosa tranciando i fili della luce, invadendo la provinciale Campesana e, alcuni, finendo in Brenta. Fortunatamente i sassi caduti non hanno colpito né le case né le persone, ma il pericolo è incombente. È lo stesso pericolo che corrono i residenti della zona del Saccon, proprio a ridosso del centro di Cismon del Grappa. Anche qui è già pronto il progetto per la sistemazione della parete che si eleva fra il torrente Cismon e la "Gusella".

«Stiamo procedendo di pari passo con la progettazione di Valstagna - spiega l'ing. Stevan - e anche in questo caso si lavorerà installando delle barriere paramassi senza bisogno di asportare il materiale alla base delle pareti». Per quest'operazione la spesa si aggirerà attorno ai 462 mila euro.

 

nr. 17 anno XV dell'8 maggio 2010

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