NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Stavolta tocca ai suoceri

Gianfranco D’Angelo, Nini Salerno ed Eleonora Giorgi al centro di una pièce che corre sugli scontri verbali di due futuri consuoceri. Si racconta così la storia di due famiglie

di Elena De Dominicis
elenadedominicis@virgilio.it

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Stavolta tocca ai suoceri

Teatro esaurito mercoledì 8 dicembre al Comunale di Lonigo, dove è andata in scena la commedia "Suoceri sull'orlo di una crisi di nervi", interpretata da Gianfranco D'Angelo, Eleonora Giorgi e Nini Salerno. Un testo leggero dove si parla di una ragazza incinta che vuole sposarsi con il suo istruttore di yoga tantrico e dei contrasti tra i due futuri consuoceri che non perdono occasione per sfottersi, farsi mille dispetti tra battute a raffica e satira d'attualità e politica.

 

La pièce racconta in chiave ironica e comica le dinamiche di due famiglie dei giorni nostri. le commedie brillanti, sia al cinema che in teatro, sempre più spesso si ispirano a dinamiche familiari molto tese e stressanti. È un tema che può essere visto anche in una chiave drammatica dati i problemi di oggi, come mai invece fa tanto ridere, forse più di un tempo?

Gianfranco D'Angelo: «Credo che questi siano temi senza tempo. La rivalità tra consuoceri è sempre esistita, oggi ci sono degli avvenimenti, come ha detto lei, che diventano addirittura drammatici e che finiscono molto male. La nostra commedia è molto semplice e ironica e non è che lancia un messaggio. Credo che il messaggio più giusto, nella nostra vita, sia quello di trovare sempre un accordo, cosa che oggi non avviene più in nessun campo della nostra società: la comprensione, la non violenza. Questi due consuoceri che si ucciderebbero, poi cercano di portare un po' di serenità ai figli che sono giovani, si vogliono sposare, non vorrebbero avere dei contrasti acerbi come quelli che vivono le loro famiglie. Non è una commedia che parla di razzismo, parla solo di incomprensioni e alla fine devono trionfare il buonsenso e l'amore».

Generalmente le suocere sono proverbiali per l'antipatia, in questa pièce invece sembra che siano gli uomini i "sobillatori". Cos'è cambiato nei rapporti familiari che sta spingendo sempre più autori, anche internazionali a dipingere i suoceri come gli agitatori della situazione e le suocere come coloro che invece tendono a smussare le spigolosità?

«Me lo lasci dire, non sarà perché io amo le donne, ma perché ho esperienza: credo che la donna sia più intelligente dell'uomo. È più saggia e fa prevalere il buonsenso, la ragione e la comprensione. L'uomo è un po' più rigido, per quanto si siano fatti dei passi avanti, rimane sempre un po' maschilista e meno generoso».

Nel teatro di commedia, fino a alcuni decenni fa, la situazione familiare comica prendeva vita in un ambiente generalmente proletario o comunque popolano, oggi invece è sempre più l'alta borghesia la protagonista delle commedie di questo tipo, come mai?

«Io questo cambiamento non l'ho mai notato molto nei miei lavori perché non ho fatto commedie dove ci si incentrava sul ceto basso o popolare, che comunque vanno bene ancora oggi. Forse perché l'alta borghesia un tempo era intoccabile e oggi le cose sono cambiate: prima il popolo era la parte più bassa, non c'era il ceto medio, c'era solo il basso e l'alto».

La crisi del teatro porta a scegliere di portare sul palcoscenico personaggi che non hanno esperienza di spettacolo, ma che sono comunque famosi, alcuni si rivelano bravi, ma molti altri invece contribuiscono ad un abbassamento del livello che non ci si aspetterebbe da una qualsiasi forma di teatro leggero. Si sta forse creando anche nel teatro una "psicosi televisiva" da share e numeri di biglietti staccati, non importa cosa si proponga?

«Purtroppo devo risponderle di sì. La vita del teatro è molto difficile e il teatro non è aiutato nemmeno dal governo: quando si devono fare dei tagli, si fanno sempre sulla cultura. I gestori allora si preoccupano che venga gente e che il botteghino faccia incassi e per farlo, siccome le persone sono curiose, vanno a vedere quello che la tv gli butta dentro le case la sera, per cui Grande Fratello, Isola eccetera».

 

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