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Torta alla vicentina
Alcuni giorni addietro il Giornale di Vicenza ha presentato una intera pagina che ha stuzzicato il mio interesse. L’ho trovata assai stimolante e coinvolgente. Magari il tutto è frutto di coincidenze e di fantasie, evidentemente le mie, ma se anche così fosse, come probabilmente è, rimane l’interesse e la curiosità. Scrive il giornalista Marino Smiderle: «Ora che il governo è caduto, ora che la Lega è passata all'opposizione e che il PdL è rimasto, con più di qualche mal di pancia, a sostenere il governo Monti, il liberale Galan può tornare al vecchio sogno di riunire sotto un'unica insegna politica le forze che ritiene sane del nord, per esempio quelle dei sindaci che adesso militano sotto diversi simboli come per esempio Variati e Zanonato, sceriffi del PD, ma anche, perché no, quel Tosi leghista "dissidente" che è stato suo apprezzato assessore alla sanità quand'era governatore; o quelle 
dell'Udc di De Poli (vedi l'intervista sotto sulla - coincidenza - apertura allo stesso Tosi); o i liberi pensatori alla Cacciari». È questo il tempo delle straordinarietà. Dopo la nascita accelerata del Governo Monti, tecnico fin che si vuole ma sorretto, politicamente, da una Maggioranza parlamentare di antico stampo bulgaro, tanto trasversale che di più è assolutamente impossibile pensarlo se non rinunciando anche alla forma, oltre che alla sostanza, della democrazia, perché non potrebbe essere possibile che anche nel Veneto nascesse una realtà altrettanto, o quasi, trasversale? Magari con l’obiettivo, ecco la parte immaginifica del racconto, di riportare sul trono veneto l’antico doge? All’insegna del “siamo tutti fratelli”, oppure “l’unione fa la forza” e perché no “in nome, e per conto, del popolo sovrano” e naturalmente “interpretando la volontà del popolo” e via di questo passo che, pare, funziona sempre. O quasi sempre. Con vagonate di sana demagogia il progetto potrebbe anche funzionare.
Va da se che, come a Roma, anche nel Veneto potrebbe esserci qualche problemino, magari non tanto piccolo se la Lega Nord non gradisse, qualche impiccio ci sarebbe di certo e se non gradisse anche l’Italia dei Valori, gli impicci potrebbero essere più di uno. Ma se a ciò si unisse qualche personalità del PDL allora l’impiccio diverrebbe bello grosso. Ma tanto per restare con il Giornale di Vicenza, e alla sua pagina sopra citata, leggo un altro interessate articolo di Antonella Benanzato dal quale traggo: «L'Udc del Veneto scalda i motori in vista della amministrative di primavera. Alle comunali di Verona correrà con un suo candidato o potrà anche trovare un'espressione di sintesi all'interno del Terzo Polo da posizionare sulla poltrona di sindaco. Ma, a sorpresa, rivolge un appello al sindaco Tosi: “Se correrà con una sua civica, slegata dalla Lega, potremmo valutare di sostenerlo”. Antonio De Poli, coordinatore regionale del partito di Pier Ferdinando Casini, abituato ad essere diretto, non fa mistero della stima che ha nei confronti dell'esponente "eretico" del Carroccio». Vicenza ha sempre subito il fascino di Verona (e il viatico veneziano aiuterebbe) e quindi mi permetto, per estensione, di fantasticare un poco e chiedermi se anche il Sindaco Achille Variati, preso in questo clima di trasversalità popolar-amorevole, non pensi a qualche cosa di simile, evidente di segno opposto a quello veronese. C’è chi mormora, ma si sa che a Vicenza la passione per i sussurri è grande, che vi siano già dei chiacchiericci tra personaggi di partiti formalmente avversari e qualche nome scorre tra le rive del Retrone e del Bacchiglione. Tutte fantasie, ma in fondo, non sarebbe proprio un governo cittadino tecnico, alla Monti, ma una bella torta vicentina certamente si.
