NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Come il digital divide “sparisce” dall’orizzonte

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Come il digital divide “sparisce” dall’orizzonte

La nascita di un segnale nuovo, realmente democratico, che può arrivare ovunque, va oltre la battuta facile: dove può davvero condurci?

WALTER MUNARINI- Curioso è constatare che questo segnale risulta alla fine davvero democratico nel senso che non fa distinzione. Noi installiamo in genere per ora attorno alle città, ma verissimo che si può e si deve andare sia in cima alle montagne sia nelle valli della pedemontana che invece sono a ridosso della pianura dove problema non c’è.

Munarini (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)MATTEO SALIN- Lasciatemi dire che vorrei davvero che altre regioni scegliessero nella stessa direzione del Veneto; la mia esperienza isolana mi ha convinto che si può benissimo lavorare stando dove più ci piace e con il risultato più soddisfacente. Alle isole Eolie vedo un territorio assolutamente non connesso e con poca tecnologia; lì ho capito che si può lavorare moltissimo anche per il turismo che è una ricchezza italiana e quindi va bene a tutti. Il tentativo di sviluppare un’attività qualunque deve passare attraverso internet ed io ho visto che facendo funzionare questa tecnologia gli alberghi hanno saputo dare servizi che non esistevano, non solo smistamento di mail o contatto con i clienti ma poter fornire una connettività internet completa con tutti i servizi utili. Alla pubblica amministrazione tutto questo fa ulteriore gioco: la scuola elementare di Stromboli ha fatto una colletta per avere servizio internet anche in presenza di una contrazione delle classi e del personale. Anche il lavoro scolastico può essere fatto a distanza specie dove i collegamenti sono difficili, come nelle isole.

MARINO FINOZZI- Quel che dicevo prima sullo spopolamento della montagna torna in primo piano con questo discorso sulla scuola. Che ragione ci sarebbe per i giovani e le giovani coppie di lasciare la propria terra se il lavoro potesse continuare o cominciare rimanendosene dove sono nati e da dove comunque possono entrare in contatto con tutto il mondo? Le contrade oggi popolate solo da qualche anziano si ripopolerebbero e avrebbero nuova vita e nuovo sviluppo.

GIANNI PERBELLINI- Internet come già l’acqua e l’elettricità deve arrivare a far parte del kit della vita civile quotidiana. Le nostre dinamiche hanno bisogno di libera scelta e chi è utente di un servizio sa cosa vuole raccogliere. Ci sono aspetti economici importanti che saltano all’evidenza nel momento in cui ci si accorge quali sono le reali potenzialità di questi strumenti tecnologici.

WALTER MUNARINI- Il segnale il effetti è un vero e proprio taglia e cuci sulla richiesta dell’utente. Siamo andati per gradi: la piattaforma è estremamente possibile, possiamo fare un lavoro sartoriale che per certe applicazioni è utilissimo, come il telelavoro, le aziende, le scuole, eccetera. Le varianti servono e sono tutte chirurgiche, precise, molto flessibili. Il gioco si fa bello. Lo strumento ora va diffuso, va conosciuto; attraverso due associazioni come Confindustria di Vicenza e Verona si fa tutto; il problema è culturale per quelle esitazioni che abbiamo visto per il 60 per cento di piccoli imprenditori restii a riconoscere il valore di internet. Ma ci sono anche i segnali che siamo in progresso; siamo su un terreno che di sei mesi in sei mesi cambia e quel che valeva prima non vale più dopo. Crediamo molto nel cambiamento e il nostro prodotto è pensato proprio per assecondare qualsiasi cambiamento.

Come funzionerà tutto questo rispetto all’esperienza del resto recentissima dei collegamenti ISDN utilizzati da un po’ tutti noi con alterni risultati?

MATTEO SALIN- Facciamo qualche distinzione di definizione: ADSL a 640K forse c’è dappertutto o c’è la chiavetta. Questa tecnologia ci permette di avvicinarci al concetto della banda larga, 10 mega circa. Oggi ci avviciniamo a tutti i sistemi di connettività, non più hard-disk nel computer ma rifornimento altrove per cui in qualsiasi punto siamo tutto funziona col collegamento. Senza banda larga questa connettività non è possibile. Il grande cambiamento è questo. La connettività che ci permette di collegarci ai nostri dati “altrove”.

Finozzi (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)MARINO FINOZZI- Aggiungiamo che siamo alle soglie di un altro accesso importante ai cancelli elettronici avanzati: la moneta elettronica, non si paga più con contanti, la sicurezza esige misure, carte di credito e bancomat, sistemi ulteriori via telefonino: una copertura molto ampia di collegamenti che dal punto di vista commerciale sarà debordante. Quel 60 per cento di imprenditori che non ci crede ci si ritroverà immerso dentro e non potrà fare altro che ricredersi. Per questo è indispensabile cercare la massima copertura in tutto il territorio: bisognerà essere pronti, esserci.

GIANNI PERBELLINI- Grande attenzione sì, grosso lavoro culturale anche. Amministrazioni pubbliche, ospedali, eccetera, sono fortemente attrezzati, ma scarsissimamente rispondenti. L’investimento in sanità sull’informatica è elevato, i dati che si raccolgono sono stratosferici, ma le singole aziende sanitarie non sono interconnesse. Cominciano ora in modo che i dati personali sanitari viaggino in tempo reale da un punto all’altro senza dover fare analisi che sono una ripetizione. L’interfaccia con le pubbliche amministrazioni è altrettanto importante. Il territorio ha bisogno che tutte le amministrazioni assicurino l’affiancamento al lavoro comune e di sistema e non già alla situazione di divisione particolare da orticello che ancora si rileva oggi in molti casi.

ANDREA PELLIZZARI- Però abbiamo l’opportunità che ci dà la crisi, dobbiamo avere nuova intraprendenza altrimenti collassa tutto. A compensare chi non ha colto ancora la grande opportunità della tecnologia e dei suoi balzi in avanti, c’è un grande ricorso dei giovani che hanno capito di poter sfruttare una vetrina eccezionale e sostanzialmente gratuita, dove senza capitali o grandi risorse si riesce a sfruttare l’opportunità. A Vicenza ad esempio è stata creata una interfaccia don orologio e telefonino che rappresenta se sviluppata una grande occasione in più. Per le pubbliche amministrazioni c’è grande predisposizione nella gente ma si è avuto difficoltà la riconoscere l’utilità dell’investire: puntare su un cantiere e su una nuova strada fa voti, farlo sulla telematica è altro discorso. Le cose stanno cambiando, l’albo pretorio on line delle pubbliche amministrazioni è un fatto compiuto, c’è e dà prospettiva per un domani che sarà diverso, senza segreti, con la consapevolezza che si è in vetrina continuamente e che si risponde di conseguenza. La trasparenza produce, il segnale democratico serve anche a questo. La certificazione è l’altra faccia della medaglia. Il futuro della biblioteca ad esempio è non solo nella conservazione del libro, ma anche nella possibilità che l’informazione rilasciate è garantita, certificata.

MATTEO SALIN- Assolutamente d’accordo: il futuro di garantisce anche che se non stai al passo e rimani appena indietro quel che ti succede è di sparire. Si stanno sviluppando protocolli di opendata, certificati ed interfacciabili reciprocamente tanto da poter essere interfacciati con qualsiasi tipo di forma e mezzi di connettività. Barriere e ostacoli che si sgretolano. Un buon segno che ci aiuta tutti a reagire alla crisi cercando alla fine di vincerla.

 

nr. 01 anno XVII del 14 gennaio 2012

Come il digital divide “sparisce” dall’orizzonte (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)

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