NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Schio: la fotogenica

La città dell’alto vicentino, è l’unica ad avere partecipato, e una serie di scatti hanno guadagnato la finale, al concorso fotografico Wiki Loves che mira a liberare dal diritto di immagine i più bei monumenti

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Schio: la fotogenica

Evviva i monumenti "liberati"! Lo dicono a Schio, unica città della provincia a partecipare al concorso fotografico Wiki Loves Monuments Italia 2012, edizione italiana dell'iniziativa internazionale che ha coinvolto cittadini di tutto il mondo nel documentare il proprio patrimonio culturale con immagini caricate su Wikimedia Commons a licenza libera. E così il Castello e il Lanificio Conte, palazzo Fogazzaro e il magnifico Giardino Jacquard sono diventati alcuni dei soggetti raccolti nella decina di foto di Schio che risultano tra gli scatti finalisti. Tra le 529 foto selezionate dagli organizzatori, in questi giorni vengono premiate le dieci vincitrici con una cerimonia nella prestigiosa Galleria Colonna di Roma. E tra le papabili ce ne sono appunto diverse che ritraggono angoli, piazze e palazzi di Schio: immagini scattate da alcuni scledensi che hanno raccolto la sfida e, armati di macchina fotografica e creatività, hanno messo al lavoro le fotocamere. Al concorso ha aderito anche il Comune di Schio, nell'ambito del più ampio impegno che l'amministrazione da anni dedica alla promozione dell'innovazione e delle nuove tecnologie, con particolare attenzione a quelle libere. Dopo aver reso disponibili già negli scorsi anni le proprie cartografie, il Comune ha ora rilasciato i diritti sulle immagini dei monumenti di sua proprietà, che dunque sono di libero accesso.

Il concorso viene lanciato nel 2010 da Wikimedia Netherlands e ottiene un grandissimo successo ricevendo 12.000 fotografie di monumenti storici olandesi. Considerata la grande adesione, gli organizzatori decidono di estenderlo a tutta Europa, invitando le diverse associazioni Wikimedia ad aderire all’iniziativa. 18 nazioni europee aderiscono a Wiki Loves Monuments 2011, ognuna con la sua commissione locale e il suo regolamento. Tra le istituzioni che sostengono il progetto vi sono il Consiglio d’Europa e la Commissione Europea. La seconda edizione produce quasi 170.000 fotografie del patrimonio culturale europeo, caricate con licenza libera su Wikimedia Commons. Grazie alle immagini prodotte, nel corso dei mesi successivi vengono realizzate numerose esposizioni. Nel 2012 il concorso si apre alla partecipazione di tutti i Paesi del mondo con l’adesione anche di Wikimedia Italia.

Schio: la fotogenica (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Per parlarne abbiamo incontrato il giovane fotografo scledense Guido Rampon, autore di cinque degli scatti finalisti. Guido, Schio è l'unica città del Vicentino inserita in questa iniziativa. Una grande occasione per farsi conoscere o un'occasione persa per tutti gli altri?

«Sono rimasto sorpreso nel vedere che Schio era l'unica città presente del Vicentino, fatta eccezione per Vicenza con la sola oasi del Wwf di Casale. Pensavo che città storicamente più conosciute e con monumenti ben più noti dei nostri come Bassano, Marostica, la stessa Vicenza, avessero aderito. Questo era il primo anno in cui l'Italia ha partecipato al concorso e siccome i numeri sono in crescendo penso che per il prossimo anno qualche altro comune o ente si darà da fare e non perderà l’occasione».

Com'è la città (e i monumenti) vista attraverso l'obiettivo di un fotografo?

«Schio offre senz'altro spunti interessanti, diciamo che gli scorci forse più fotografati sono il monumento al Tessitore, detto anche l’Omo, e il Castello. Da qui la scelta di includere nella lista dei monumenti molti altri angoli cittadini di sicuro interesse ma poco conosciuti ai più. Poi spetta al fotografo interpretare il soggetto nel modo migliore cercando la luce giusta e un'inquadratura che lo valorizzi, e non sempre ci riesce».

Sei un fotografo amatore: che vantaggi ci sono (e che svantaggi) rispetto a chi lo fa di mestiere?

«Il fotografo amatoriale è naturalmente libero di scegliere il genere che più gli aggrada. Lo fa per hobby e decide quindi quanto tempo dedicarci. Oggi strumenti come Youtube, i forum specializzati e gli innumerevoli tutorial presenti in rete sono utilissime fonti di apprendimento e miglioramento. La differenza coi professionisti è che loro devono sottostare alle leggi del mercato per cui il soggetto non sempre se lo possono scegliere».

Schio: la fotogenica (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Perché hai scelto alcuni luoghi in particolare? Quali criteri di selezione hai usato?

«Premetto che ho saputo piuttosto tardi del concorso, quasi per caso verso metà settembre, entrando nel sito del comune. Ho quindi fotografato i monumenti che erano a portata di mano. C'era anche stata un'iniziativa dell'associazione locale utenti Linux in cui era programmata una visita guidata ai monumenti e successiva assistenza al caricamento delle foto da candidare al concorso. Schio con questa iniziativa ha liberato dai diritti d'autore parecchi monumenti, circa una quarantina. Purtroppo molti non sono stati fotografati da nessuno, non so come sarà la prossima edizione (già si parla di Wikilovesmonuments 2013), ma se rientreranno ancora nella rosa mi riprometto di fare almeno una foto ad ognuno degli ‘orfani’».

Pensi che queste iniziative servano a valorizzare una città e il suo patrimonio culturale e storico?

«Personalmente è stata l'occasione di scoprire qualche angolo della mia città di cui prima ignoravo completamente il valore culturale. La cosa particolare è stata che accanto ai monumenti storici, nella lista rientravano alcune opere moderne che sono state anche oggetto di critica e perplessità in passato, esempio Piazza del 'Bao' o anche il Cono di luce, il Monumento al Dirigibile o la ruota di una turbina idraulica su una rotatoria in zona industriale. A  me non dispiacciono e un paio sono presenti nei miei scatti. Poi i selezionatori hanno preferito soggetti storicamente più classici».

Da utente delle moderne tecnologie, pensi che iniziative come questa avvicinino la gente alla storia dei luoghi o sono solo una vetrina?

«La particolarità di questa iniziativa è che tutte le foto inserite sono rilasciate con licenza libera e contribuiscono quindi ad arricchire un vasto archivio di immagini a disposizione di tutti, prive di copyright e liberamente utilizzabili. A riguardo mi aveva sorpreso non poco il fatto che una foto che avevo scattato da pochi giorni al busto di Antonio Fogazzaro sia stata poi usata per illustrare la pagina di Wikipedia del poeta. È stata invece una sorpresa la selezione della foto dell'albero dei libri».

Nel caso la giuria scegliesse le tue foto, come ti piacerebbe "spendere" il premio?

«I premi sono poco più che simbolici e giustamente, in linea con la filosofia di Wikimedia Commons. Comunque penso che il problema di come spendere il premio non si ponga: tra le foto finaliste, circa 500, ce ne sono di bellissime e certamente più meritevoli. Ovviamente monumenti quali il castello di Miramare sono oggettivamente più fotogenici del Castello di Schio ma nulla impediva di farsi un giretto fuoriporta alla ricerca di altri monumenti interessanti.  Provo un pizzico di soddisfazione solo per il fatto di avere qualche foto finalista tra le oltre 8000 partecipanti»

Schio: la fotogenica (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)

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