NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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I nani di Villa Valmarana: il senso di una presenza

La scrittrice vicentina Annacaterina Barocco Cantarella ripercorre, analizzandone anche l’aspetto psicologico, la leggenda della principessa Lajana e dei nani

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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I nani di Villa Valmarana: il senso di una presenz

I nani di Villa Valmarana: il senso di una presenz (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)È una delle più note e antiche leggende vicentine. Quella della principessa Lajana e dei nani di Villa Valmarana narra di un nobiluomo vicentino che aveva una figlia dal bellissimo volto ma dal corpo nano e deforme. Per proteggerla dalle possibili sofferenze che la sua deformità poteva procurarle, l'uomo, che amava molto la figlia, fece costruire una grande villa ai piedi di Monte Berico, circondandola di uno stuolo di nani e nane pronto a soddisfare ogni desiderio della fanciulla, che in questo modo non poteva rendersi conto della sua diversità, né avere contatti con persone diverse. Alla ragazza era stato infatti proibito di affacciarsi alle finestre, né poteva uscire dalla gabbia dorata che il padre le aveva edificato attorno. Viveva in un mondo fittizio, felicemente inconsapevole di come fosse la realtà e di cosa accadesse fuori, senza peraltro aver mai conosciuto né le gioie né i dolori dell'amore. Ma la ragazza era molto curiosa e decise che era arrivato il momento di sperimentare di persona il mondo, aggirando i divieti del genitore. Fu così che un giorno si affacciò a una finestra proprio nel momento in cui un bellissimo e giovane principe a cavallo stava transitando sulla strada sottostante: il principe si invaghì della bellezza di quel viso, ma quando lei uscì sul terrazzo e mostrò il suo corpo, il ragazzo fuggì inorridito. Chiamò disperatamente il suo amato in fuga, inutilmente. La sua diversità emerse allora in tutta la sua brutalità e, disperata per il suo destino infelice, la fanciulla si tolse la vita gettandosi nel vuoto. Si racconta che i nani suoi fedeli servitori, saliti sul muro di cinta per vedere cosa stesse accadendo, nell'assistere alla triste fine della loro padroncina impietrirono all'istante per il grande dolore e ancora oggi li si può ammirare in questa posa.

I nani di Villa Valmarana: il senso di una presenz (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)La leggenda, ma non solo, ha ispirato il pregevole lavoro della vicentina Annacaterina Barocco Cantarella, che ha pubblicato da poco, per i tipi di Pensa Multimedia, il bel volume Il destino dei Nani di Villa Valmarana, un compendio di storia e psicologia impreziosito dagli acquerelli dell'artista vicentino Luciano Vighy, che ai nani della villa si era già ispirato per alcune delle sue opere. Il volume, già presentato all'Università di Padova, avrà anche una presentazione vicentina, sabato 14 dicembre nella nuova aula delle udienza di Palazzo Cordellina in via Riale. Per l'occasione, oltre all'autrice e all'anziana contessa Maria Sofia Deciani di Valmarana, ci sarà anche il prestigioso Coro dei Musici di Brendola del Maestro Mario Marchesi che eseguirà dal vivo la Ballata per Lajana.

Come si legge nella prefazione di Donatella Lombello dell'Università di Padova - Tessere fili di Destino - la Barocco Cantarella ci consegna, in questa consistente e impegnativa opera, frutto dell’appassionata sedimentazione di suoi studi e ricerche, il labirintico percorso attraverso il quale ricostruire i passaggi e individuare il senso della presenza della statue dei Nani a Villa Valmarana. Attraverso l’ampio e circostanziato uso di fonti, ricercate su molteplici versanti, che spaziano dalla storia architettonica e sociale della città di Vicenza, alla storia di Giovanni Maria Bertòlo – fondatore della Biblioteca Bertoliana – e della sua famiglia, alle storie sui Nani, siano esse legate a costumi etno-antropologici, come pure alla tradizione leggendaria e fiabistica, l'autrice ricostruisce le complesse linee di una tradizione che costantemente ha attraversato le generazioni, riproponendo domande e profonde riflessioni. Significativo è il percorso che, da aspetti etimologici approda a profondità mitologiche, che diventano specola particolare per speciali indagini sulle metafore della figura del nano, sulle attribuzioni di significato che la loro presenza sollecita, e che compongono un catalogo di sentimenti fortemente polarizzati: scaramanzia, irrisione, inclusione, oppure tenerezza, comprensione, simpatia. Certo la trama di Lajana si è così fortemente ancorata nell’immaginario del passato, che il filo della storia, dai meandri del tempo, si è fatto strada fino alla luce della contemporaneità.

Abbiamo incontrato l'autrice per parlare del suo lavoro letterario.

 

(Nella foto: l'autrice Annacaterina Barocco, a sinistra, Maria Sofia Deciani di Valmanara a destra)

I nani di Villa Valmarana: il senso di una presenz (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)



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