NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Progetto da 150 milioni per il depuratore di Vicenza

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Progetto da 150 milioni per il depuratore di Vicen

Viacqua e il Comune di Vicenza hanno presentato il progetto finale per la complessiva razionalizzazione e riorganizzazione del sistema fognario e depurativo dell’agglomerato urbano di Vicenza e altri 11 Comuni limitrofi, un complesso piano che comporterà investimenti per oltre 150 milioni di euro nei prossimi sette anni.  
 
Due i principali blocchi di intervento:  
- il primo riguarda la dismissione dell’impianto di depurazione di Sant’Agostino, nel quale rientrano anche le opere per la realizzazione del nuovo collettore fognario Sant’Agostino-Casale (“collettore sud”) e quelle per il tratto vicentino del MOSAV[1], 
- il secondo, invece, inerente l’ampliamento del depuratore di Casale.  

Nel complesso si tratta di una grande opera strategica volta a migliorare la capacità depurativa dell’impianto di Casale, con la conseguente dismissione progressiva di un totale di 6 impianti minori (Caldogno, Creazzo, Dueville, Monteviale, Arcugnano, Vicenza/Longara) oltre a quello di Sant’Agostino, in linea con gli obblighi normativi comunitari e la programmazione regionale.
La maggior parte delle risorse sarà in capo alla programmazione di Viacqua, mentre Veneto Acque coprirà i costi per la realizzazione delle reti acquedottistiche e di parte delle opere e progettazioni complementari del MOSAV.

“Tenendo conto di diversi aspetti intervenuti negli ultimi due anni – ha spiegato il Presidente di Viacqua, Giuseppe Castaman – siamo arrivati alla pianificazione finale che vedrà un unico appalto integrato[2]  per 104 mln di euro che riguarderà l’ampliamento di Casale. La gara d’appalto è stata pubblicata nei giorni scorsi e rimarrà attiva fino al 31 luglio, data ultima per la presentazione delle offerte. Con procedura di appalto tradizionale[3] ed in committenza congiunta con Veneto Acque sarà invece strutturato il pacchetto di cantieri per la dismissione di Sant’Agostino, la realizzazione del collettore sud e le opere del MOSAV, per un valore di 50 milioni di euro. Quest’ultima cifra è destinata a salire con la progettazione esecutiva quando il quadro economico dovrà essere aggiornato al recente Prezziario Regionale. Questi ultimi lavori dovrebbero prendere il via nella seconda metà del 2024, nel frattempo stiamo procedendo al completamento della progettazione esecutiva.

In questo modo abbiamo snellito l’intero impianto progettuale per poter assicurare un più rapido avvio dei lavori.”

“In questa nuova configurazione – ha illustrato il Direttore Generale di Viacqua, Alberto Piccoli – si sono presi in considerazione l’aumento dei costi, che negli ultimi anni ha riguardato materie prime e diversi materiali costruttivi, ma anche il sopraggiunto nuovo prezziario regionale che inevitabilmente ha rivisto alcuni costi sempre relativi ai materiali. Abbiamo approfittato anche di alcune opportunità come il recente contributo PNRR di 9,3 mln di euro per la realizzazione di un impianto di essiccamento dei fanghi di depurazione civile presso Casale e la programmazione finanziaria di ulteriori interventi volti all’efficientamento energetico che ora dovranno affrontare le diverse fasi di progettazione. Tenendo conto in particolare delle scadenze imposte dai fondi PNRR, è stato quindi approntato un cronoprogramma serrato.”

 

Le tempistiche

La seconda metà del 2023 sarà dedicata alle progettazioni esecutive e agli iter approvativi legati alla dismissione di Sant’Agostino, alla realizzazione del “collettore sud” e del MOSAV, con una prospettiva di affido lavori entro l’estate 2024 e un termine al 2026, vincolato in particolar modo sulle scadenze delle opere di Veneto Acque.

La progettazione esecutiva di Casale prenderà forma tra l’autunno di quest’anno e l’estate del prossimo anno per poter dare il semaforo verde ai lavori nella seconda metà del 2024 con un primo termine fissato al 30 giugno 2026 per il collaudo delle opere finanziate dal PNRR, mentre i restanti interventi proseguiranno fino al 2029. Dopo tale date si potrà “spegnere” ufficialmente l’impianto di Sant’Agostino e smantellarlo. Nel frattempo proseguono gli interventi per la copertura delle vasche e la riduzione degli odori.
Sul fronte della viabilità, infine, a cavallo tra la prima e la seconda metà del 2024 sono previste le gare per affidare i lavori relativi all’adeguamento di Strada Casale e la nuova bretella e il successivo avvio dei cantieri. Il nuovo tratto stradale potrà essere completato alla volta della fine del 2024, mentre su Strada Casale si proseguirà fino al 2026.  

"Nel nostro programma di governo della città abbiamo assunto un impegno chiaro e forte – è il commento del Sindaco di Vicenza, Giacomo Possamai -  lavorare, tra gli altri fronti ambientali, per la riduzione degli inquinanti dell'acqua e dell'aria, così come per il miglioramento concreto della qualità della vita dei residenti. Tema particolarmente sensibile in un territorio che ha fiumi tra i più inquinati del Veneto. In questo senso registriamo con grande soddisfazione l'ampiezza e l'ambizione dell'intervento messo in campo dalla società, e siamo sicuri che un tale impegno strutturale e infrastrutturale proseguirà nei prossimi anni, con opere che la città attende da troppi anni come l’estensione del servizio fognario alle aree non ancora servite.   

L’ampliamento del depuratore di Casale, di cui conosciamo l’iter molto complesso, coincide con una serie di opere fondamentali per il benessere dei cittadini delle zone periferiche e dei Comuni contermini. A partire dalla dismissione del vecchio impianto con i cui odori insalubri i cittadini di Sant’Agostino devono convivere da decenni, passando per la bretella di Casale che consentirà di sgravare dal traffico dei mezzi pesanti la strada e l’abitato di Casale, fino al fondamentale prolungamento delle condotte MOSAV - la rete degli acquedotti regionali - necessarie a garantire il superamento dell’emergenza Pfas. Il nostro impegno sarà quello di collaborare e vigilare sull’operato di Viacqua affinché si possa pervenire a questi fondamentali risultati in tempi certi ed affinché vengano adottate nel frattempo tutte le azioni di mitigazione previste per limitare da subito i problemi legati agli odori, nel caso di Sant’Agostino, e al complessivo impatto dei cantieri".  
 
Cosa succederà a Sant’Agostino

Il depuratore di Sant’Agostino potrà essere messo fuori servizio solo nel momento in cui il depuratore di Casale avrà il suo assetto finale e potrà così ricevere il volume di reflui che oggi viene trattato proprio a Sant’Agostino.
Nel frattempo nei giorni scorsi è stato completato un primo intervento preliminare di copertura mobile di un sedimentatore secondario. Nel mentre prosegue la progettazione per la copertura di un sedimentatore primario, da realizzarsi entro il 2024, un investimento di ben 2 milioni di euro[4] stanziati da Viacqua allo scopo di mitigare gli odori provenienti dall’impianto e spesso oggetto di confronto con i residenti.  

Nei prossimi anni verrà poi realizzato il nuovo impianto di sollevamento che, una volta avviato il nuovo polo di Casale, servirà a dirottare i reflui in entrata a Sant’Agostino direttamente verso Casale. A quel punto si potrà procedere al progressivo smantellamento dell’impianto che manterrà solo alcune vasche per il recupero delle acque meteoriche.  

Il “collettore sud”  

L’arteria fognaria che collegherà Sant’Agostino a Casale misurerà circa tre chilometri che saranno posati ex novo con due distinte condotte per le acque nere del diametro di 60 cm per assicurare ridondanza alla rete in caso di guasti o rotture.  

Due saranno i passaggi particolarmente delicati: il primo riguarda il transito in galleria sotto i Colli Berici dove verrà utilizzata la tecnica del microtunnelling, che Viacqua sta già utilizzando nelle opere di potenziamento della rete acquedottistica che serve Vicenza e l’area Berica dal campo pozzi “Moracchino”. Mentre una trivella avanzerà scavando gli strati di terreno, un apposito sistema inserirà dietro di essa le successive sezioni di tubo in calcestruzzo con un diametro di 2,5 m. All’interno potranno così scorrere i due tubi fognari che potrebbero però diventare tre con l’aggiunta della condotta acquedottistica prevista dal MOSAV.  

Il secondo passaggio delicato sarà invece nei pressi del depuratore di Casale, quando si dovrà attraversare il corso del fiume Bacchiglione. Utilizzando la tecnica TOC di Trivellazione Orizzontale Controllata, anche questa utilizzata nelle opere del “Moracchino”, si scaverà un primo foro sotto il letto del fiume. Una volta sbucati all’altro capo dello scavo verrà agganciata la trivella vera e propria per ampliare la dimensione del tunnel. Al termine di questa seconda operazione, la condotta verrà agganciata e via via trainata all’interno fino a riemergere sull’altro argine. L’intera operazione permetterà di evitare ogni interruzione o deviazione del corso del fiume.  
 
L’evoluzione di Casale  

L’ampliamento dell’impianto di depurazione di Casale sarà pari a 55.000 mq, una superficie su cui saranno costruite 10 linee biologiche a fanghi attivi, 6 sedimentatori con diametro di 41 m, oltre ad un impianto di filtrazione a tele e un sistema di disinfezione mediante UV. Questo sviluppo permetterà di passare da una capienza attuale di 180.000 Abitanti Equivalenti[5] a quella finale che sarà di  280.000.  

Tutte le strutture odorigene saranno chiuse e fornite di appositi sistemi di trattamento dell’aria esausta per ridurre al minimo i disagi dettati dagli odori nella zone intorno all’impianto.  

All’ingresso dell’impianto prenderà forma anche la nuova palazzina uffici dotata di 75 mq adibiti a spogliatoi, 240 mq per uffici e una sala polifunzionale di 130 mq.  

Grazie al contributo PNRR sarà inoltre realizzata una palazzina adibita all’essiccamento termico dei fanghi in grado di disidratare 20.000 tonnellate di fanghi all’anno e ridurne così la quantità da avviare a smaltimento.  

Infine, il depuratore avrà anche un’area dedicata al trattamento dei rifiuti e reflui prodotti dalla pulizia degli impianti e delle reti fognarie in gestione.  

In parallelo agli interventi di ampliamento verrà messa mano all’intera viabilità dell’area con una spesa complessiva di 3,6 milioni di euro[6], con la realizzazione di una nuova rotatoria che faciliterà il traffico in accesso all’impianto e quello in transito su Strada Casale. Quest’ultima verrà adeguata per consentire l’allaccio alla nuova bretella, anche questa inserita tra le opere di compensazione prescritte dalla Valutazione di Impatto Ambientale regionale, che collegherà l’innesto di Via Cà Perse con Strada Casale allo sbocco nei pressi della Motorizzazione Civile.
Restando in tema di interventi prescritti dalla Regione, lungo l’intero lato nord dell’impianto è prevista la mitigazione visiva con piantumazione ad alto fusto, mentre poco più a sud, in accordo con il Genio Civile, verrà realizzato un bacino di laminazione per migliorare la sicurezza idraulica dell’intera zona.  

Nella seconda fase degli interventi che riguardano Casale si opererà sul complessivo efficientamento energetico. Stando a quanto al momento definito nello studio di fattibilità sviluppato nel 2015, una volta entrato il funzione il nuovo assetto del depuratore sarà possibile smantellare progressivamente l’attuale impianto lasciando spazio in particolar modo a nuovi digestori anaerobici e cogeneratori a biogas in grado di sostenere maggiormente i consumi dell’intero polo depurativo.  


nr. 23 anno XXVIII del 24 giugno 2023

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