NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Pomigliano e i “diritti”

Mensi (giuslavorista): “La contrattazione di secondo livello non è solo utile, ma necessaria”

di Paolo Usinabia
kagliostro@hotmail.com

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Pomigliano e i “diritti”

Gian Franco Mensi, giuslavorista e professionista di Sinthema.

«In generale -ci dice- ritengo che il diritto perfetto di per sé non faccia chiudere le fabbriche, peraltro quando il diritto viene interpretato, vissuto e attuato come privilegio, crea grande disaffezione nell'imprenditore.

Per entrare nel merito del "caso FIAT Pomigliano", mi pare che gli accordi sottoscritti e confermati dalla maggioranza dei lavoratori non siano una deriva di erosione dei diritti, ma un modo certamente non usuale, per discutere di tematiche in precedenza mai efficacemente affrontate.

Ogni azienda ha una sua realtà e vive specifici problemi. Evidentemente è stato ritenuto, dalla maggioranza dei lavoratori di Pomigliano, che le problematiche evidenziate meritassero giusta attenzione.

Il "caso FIAT Pomigliano" ci dà la possibilità di approfondire una tematica che fino ad ora è sempre stata a latere e mai affrontata efficacemente dal mondo politico e sindacale.

Pone sostanzialmente un tema che è quello delle relazioni sindacali e della rappresentanza sindacale all'interno delle aziende.

Ritengo che l'attuale impostazione contrattualistica sia superata: in un mondo in rapidissima evoluzione, ove la concorrenza non è più fra le mura di casa, bensì davvero globale, è necessario ripensare al rapporto fra azienda e lavoratori.

È chiaro che le norme e le leggi vanno rispettate, ma è altrettanto chiaro che l'evoluzione dei mercati e la concorrenza globale impongono la necessità di ridisegnare i modelli contrattuali e le relazioni sindacali.

Le aziende devono essere concorrenziali in un mondo sempre più difficile e globalizzato, creando ricchezza ed opportunità di lavoro.

Le relazioni sindacali sono momento centrale in una strategia di condivisione degli obiettivi per cui ritengo che la contrattazione di secondo livello sia, non soltanto utile, ma necessaria per affrontare le difficilissime sfide che i mercati impongono.

Le rappresentanze sindacali devono essere investite della titolarità della rappresentanza di tutti i lavoratori, in tal modo eventuali accordi aziendali, seppur derogatori a prassi e consuetudini, avranno efficacia formale e sostanziale nei confronti di tutti i lavoratori.

L'informazione ai lavoratori, per il tramite delle loro rappresentanze sindacali, delle strategie delle direzioni aziendali, devono far parte di quel patrimonio di conoscenza che deve essere proprio di ogni singolo dipendente. L'informazione, la conoscenza ed il dialogo sono presupposto essenziale per qualsiasi condivisione degli obiettivi da raggiungere.

Nella realtà vicentina, e più in generale veneta, anche alla luce della difficile situazione economica che il Paese sta attraversando, mi pare che questa impostazione cominci a trovare spazi significativi.

Le stesse organizzazioni sindacali dei lavoratori di fronte a problemi concreti stanno condividendo tale metodo di lavoro.

Se riuscissimo a far comprendere che la realtà italiana, per quanto attiene almeno questo ambito, è in rapida evoluzione, penso che il nostro Paese potrebbe attrarre numerosi investitori stranieri.

Frequentemente aziende multinazionali chiedono relazioni sul mondo del lavoro inteso come clima aziendale, rapporti sindacali, diritti, doveri e costi dei lavoratori, e altrettanto frequentemente l'ostacolo maggiore nel vedere concretizzato l'investimento in Italia non è tanto il costo del lavoro in senso stretto, ma i costi indiretti, la complessità delle relazioni sindacali e la farraginosità della legislazione del lavoro italiana».

 

nr. 30 anno XV del 28 agosto 2010

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