NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
google
  • Newsletter Iscriviti!
 
 

Dopo l’alluvione il Pat va modificato?

di Luca Faietti
faiettil@tvavicenza.it

facebookStampa la pagina invia la pagina

Dopo l’alluvione il Pat va modificato?

«Condivido il ragionamento fatto dalla on. Dal Lago in ordine alle modificazioni del PAT di Vicenza - afferma il vicecapogruppo del PdL Francesco Rucco, che non ha risparmiato critica alla attuale amministrazione nella gestione del pre alluvione- Vanno assolutamente evitate tutte quelle operazioni immobiliari che potrebbero ledere definitivamente ed irreparabilmente il nostro territorio mediante cementificazioni selvagge. Vanno principalmente tutelate le zone lungo gli argini dei fiumi che, come accaduto nei giorni scorsi, hanno dimostrato di non poter più tollerare cemento nuovo».

In cosa il Comune dovrebbe investire maggiormente per prevenire disastri come quello dell'alluvione del primo novembre?

«Il Sindaco Variati nei giorni scorsi ha accusato Governo e Regione di aver tagliato molte risorse ai comuni, impedendo a quest'ultimi di poter intervenire sui propri territori. Di fronte a tale accusa mi aspetto che Variati faccia veramente il Sindaco e, assumendosi ogni responsabilità e rischio conseguenti, faccia quelle opere, anche non strettamente di competenza comunale, per mettere in sicurezza i letti e gli argini dei fiumi. Solo così potrà dire di aver fatto tutto ciò che è nelle sue possibilità per tutelare Vicenza ed i suoi cittadini».

Serve, a suo avviso, anche rivedere il bilancio per supportare l'azione di prevenzione in città?

«È stata data la possibilità ai Comuni alluvionati di uscire dai vincoli del Patto di Stabilità. Ciò consentirà al Sindaco di fare scelte importanti per aiutare tutti coloro che hanno subito danni ingenti dall'alluvione. Lo stesso Sindaco dovrà poi intervenire sulle criticità organizzative e territoriali rilevate nei giorni dell'alluvione, senza perdere ulteriore tempo. Fossi in lui incaricherei degli esperti idro-geologi per capire se i lavori fatti in questi ultimi anni sugli argini dei fiumi abbiano provocato danni permanenti che hanno contribuito, con le piogge straordinarie, a causare il fenomeno alluvionale».

 

Federico Formisano è il capogruppo del PD in Consiglio Comunale ed ha maturato una idea strutturata della situazione attuale e post alluvione: «Purtroppo io credo che il ruolo del Comune sia molto marginale. I problemi risiedono a valle. Noi siamo tributari di un'enorme quantità di acqua che proviene dall'Orolo il quale confluisce nel Bacchiglione fra Vicenza e Caldogno, dal Bacchiglione stesso che prima ha raccolto altri torrenti, canali, ecc e dal Retrone. Gli interventi che possono essere fatti sui tratti cittadini dei fiumi sono la pulizia degli alvei e il rinforzamento degli argini che non è di competenza dei comuni. Con i tagli al bilancio Comunale dettato dal patto di stabilità, il Comune di Vicenza avrà la possibilità nel 2011 di accendere mutui per 4,5 milioni di euro, ovvero per una cifra assolutamente insufficiente per fronteggiare le necessità determinate dalle manutenzioni e dalle nuove realizzazioni necessarie alla città. Pensare di occuparsi come Comune anche delle opere idrauliche in questo momento è impensabile. A meno che non ci sia una completa rivisitazione delle competenze. Va detto, peraltro, che in questa materia, che esula dagli stretti ambiti territoriali comunali, le competenze debbono rimanere in campo ad un Ente di livello superiore (provincia o meglio Regione) che deve avere una visione più generale del territorio. Piuttosto va fatta chiarezza sulle competenze che hanno in materia, Magistrato alle Acque, Genio Civile e Consorzio di Bonifica, perché una ridondanza di soggetti interessati può portare ad una mancanza di coordinamento. Il PAT di Vicenza prevede un indice molto più contenuto, dal punto di vista delle nuove costruzioni, del piano che era stato elaborato precedentemente dall'Amministrazione Hüllweck. Credo che ridurlo ulteriormente significherebbe fermare la città magari a discapito dei centri vicini come è successo in passato, con il risultato che centri come Caldogno cresciuti tre volte negli ultimi vent'anni, oggi possono correre seri rischi dal punto di vista della tenuta idrogeologica del proprio territorio».

I comuni contermini a Vicenza sono tutti cresciuti con indici esponenziali passando da tre-quattro mila abitanti a quindici mila (Altavilla, Creazzo, Caldogno, Torri di Quartesolo, ecc.) e alcune sovra crescite di questi comuni oggi incidono sulla cementificazione del territorio.

«In ogni caso credo che l'Amministrazione Comunale debba dotarsi di una propria struttura di analisi meteo in collaborazione con AIM che già dispone di un efficiente servizio di raccolta dati connesso con il sistema della produzione idroelettrica delle centrali ubicate in località chiave della città (penso per esempio alla centrale di Lobbia, ubicata alla confluenza dell'Orolo sul Bacchiglione). Questo potrebbe integrare il sistema della Regione che nell'ultima congiuntura alluvionale si è dimostrato molto poco efficiente».

 

nr. 42 anno XV del 20 novembre 2010

 

« ritorna

Come installare l'app
nel tuo smartphone
o tablet

Guarda il video per
Android    Apple® IOS®
- P.I. 01261960247
Engineered SITEngine by Telemar