NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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“100 Erbe di Gusto: antologia di erbe spontanee commestibili del territorio”

Realizzato dal Circolo Fotografico di Vicenza, e presentato alla Biblioteca La Vigna, il volume di Lisa e Antonio Cantele, ritrae le piante utilizzate sia in cucina che nella medicina popolare

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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“100 Erbe di Gusto: antologia di erbe spontanee co

Conoscere le erbe spontanee del nostro territorio e saperle usare in cucina. Oggi sarà più facile grazie al bel libro fotografico "100 Erbe di Gusto: antologia di erbe spontanee commestibili del territorio vicentino", realizzato dal Circolo Fotografico di Vicenza e presentato nei giorni scorsi alla biblioteca La Vigna in città. Un volume che, grazie alla bravura dei fotografi del Circolo, ritrae fedelmente le erbe utilizzate sia in cucina che nella medicina popolare. Erbe sapientemente catalogate dai botanici Lisa e Antonio Cantele, che offrono al lettore una carrellata che soddisfa l'esigenza e il gusto di riscoprire ingredienti sani e salutari per l'alimentazione. E non manca una sezione destinata al loro utilizzo in cucina, alla quale ha provveduto Amedeo Sandri, noto chef vicentino e profondo conoscitore della cucina tradizionale berica. Ad Angelo Nicoletti, presidente del Circolo vicentino, chiediamo com'è nata l'idea del libro.

«Nell'estate di due anni fa ho coinvolto i soci del nostro circolo per realizzare un libro sulle erbe spontanee commestibili che crescono in ogni zona nel nostro bellissimo territorio. Inizialmente molti soci sostennero il progetto, ma preoccupati da un impegno vincolante il numero si ridusse a undici. Con entusiasmo e determinazione iniziarono le riprese fotografiche mantenendo ferma l'idea originale: fotografare l'erba dal germoglio fino al suo splendido fiore. Per realizzare ciò è sorta la necessità di un aiuto di sicura conoscenza sulle erbe. L'abbiamo trovato nelle gentilissime persone di Antonio Cantele e sua figlia Lisa, qualificati istruttori della materia. L'incontro iniziale con loro ci ha dato fiducia e maggior convinzione che l'idea avrebbe prodotto un libro insolito: un vero racconto dell'erba, con più spazio alle immagini che non ad una semplice descrizione. Altro importantissimo supporto doveva venire da una esperta guida per individuare i territori collinari e montani con una ricca presenza di erbe spontanee, ma di facile reperibilità e lontane dall'inquinamento. L'aiuto è venuto da Paolo Ruaro, biologo-forestale, che ci ha accompagnato sull'Altopiano di Asiago, nelle zone di Campogrosso, in quelle dei Lessini vicentini, senza trascurare i colli berici e le campagne lontane dal traffico».

Nicoletti, tornando al titolo: 100 erbe di gusto... non potevano mancare le ricette. «Amedeo Sandri, con la sua esperienza professionale, non ha esitato ad aiutarci donandoci le sue creazioni testate con gli studenti del centro di formazione professionale San Gaetano di Vicenza, e permettendo di arricchire il libro con l'uso delle erbe in cucina. Spero che questo libro possa essere uno stimolo per riavvicinarci alla natura che con abbondanza e generosità ci nutre. Lasciandoci alle spalle mode effimere, vorremmo che questo lavoro fotografico diventasse un'azione culturale capace di risvegliare il rispetto e lo stupore pieno di meraviglia che la natura induce».

Antonio Cantele, perché è importante riscoprire la natura e le erbe? «Basta uscire dalla porta di casa e addentrarsi in un bosco per essere circondati da alberi, arbusti ed erbe, bacche, foglie e radici che, conoscendoli, possono allietare i nostri piatti e darci benessere. Chi si avvicina al mondo della natura viene colpito dai profumi, dai sapori e dai colori vivaci che racchiudono le forze curative delle piante. Ogni stagione ci offre i suoi doni. I prati ed i pascoli si colorano di un verde intenso a primavera. Le piante iniziano a germogliare e si arricchiscono di clorofilla e ferro. È il momento di cogliere i preziosi germogli che aiutano a depurare il nostro organismo ed a preparare gustose pietanze. D'estate raccoglieremo fiori, frutti ed erbe. In autunno frutti, radici e semi che ci serviranno anche durante l'inverno. L'alimentazione odierna è basata sull'uso di cibi conservati, la cui provenienza è del tutto estranea all'ambiente in cui viviamo. Si tratta di alimenti inscatolati, ricchi di conservanti, coloranti e quindi impoveriti nei valori nutrizionali. Al contrario le piante spontanee sono alimenti primari, cioè non manipolati dall'uomo, infatti sono ricchi di vitamine, sali minerali, enzimi, antiossidanti, e ci donano maggior forza e vitalità. A conferma di questo basta osservare il comportamento energico e scattante degli animali selvatici in contrapposizione a quelli allevati dall'uomo in cattività. Cibandoci di piante selvatiche e prodotti del territorio, aumentando la varietà dei nostri cibi ed osservando il ritmo delle stagioni, armonizzeremo la nostra salute. Il tarassaco ad esempio si sviluppa copioso e migliora i terreni calpestati dalle macchine agricole, così anche nei prati e campi troppo concimati con liquami. Questa pianta è utile all'uomo d'oggi il cui fegato è appesantito dall'eccesso alimentare di grassi e proteine. La flora spontanea ci mette a disposizione erbe per ogni piatto che possiamo consumare crude o lessate, da sole o in mescolanza. Alcune servono da aromatizzanti, altre si prestano per la preparazione di risotti, frittate e minestre, altre ancora si impiegano per tisane e preparati erboristici vari. Bisogna ricordare però di non manipolarle eccessivamente, perché altrimenti si perdono le sostanze benefiche in esse contenute».

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