NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Nuovo stadio, la prima pietra tra due anni

Intanto l'assessore allo sport Umberto Nicolai lancia un appello ai privati: creiamo sinergie per portare il Giro d'Italia in città

di Luca Faietti
faiettil@tvavicenza.it

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Nuovo stadio, la prima pietra tra due anni

Nuovo stadio, la prima pietra tra due anni (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Uno stadio capace di contenere fino a 20 mila spettatori, per un costo di 35 milioni: è l'Arena di Vicenza, il nuovo Menti la cui prima pietra sarà posata tra due anni. Ne è convinto l'assessore allo sport Umberto Nicolai [a des.], che punta al 2013 per il taglio del nastro dei lavori a Vicenza Est. Vero, molte sono le difficoltà ancora da superare, non ultimo l'emendamento al Ptcp che rischia di far saltare tutta l'operazione. Ma l'assessore ne è sicuro. Tra due anni l'iter progettuale e burocratico sarà chiuso ed i lavori cominceranno. «Siamo nell'ambito degli studi di fattibilità proposti dai privati al Comune; inoltre l'operazione urbanistica disegnata nel Pat deve essere valutata anche dal punto di vista dei finanziamenti, e deve trovare soluzione giusta per quanto concerne i nodi viabilistici, la normativa sulle grandi superfici commerciali e con il consumo di superficie agricola autorizzabile: si tratta di lacci e lacciuoli che rallentano un po' l'iter ma siamo anche ottimisti di portare quanto prima a Vicenza la nuova struttura».

Il progetto mNuovo stadio, la prima pietra tra due anni (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)ira a creare un insediamento polifunzionale integrato e attivo in tutti i giorni della settimana, che, secondo le recenti tendenze, viva oltre le poche ore dedicate al gioco agonistico e sia in grado di creare sinergie e complementarietà interessanti tra strutture pubbliche e private.
«Lo stadio sarà anche per eventi e spettacoli, elemento ordinatore di tutto l'insediamento: una struttura polivalente che vive il suo momento clou durante le partite o gli altri eventi, ma che allo stesso tempo sarà integrato in un'insieme di attività polifunzionali, con spazi pensati per fornire servizi a tutta la famiglia, sulla base di un modello ormai diffuso in Europa. Un luogo condiviso, un punto di riferimento e di incontro quotidiano per le persone di tutte le età e con interessi diversi, in un unico centro di aggregazione per tutti, tifosi e famiglie».
A ribadire questi concetti l'assessore Nicolai ci tiene anche perché fanno parte delle linee guida messe in opera dalla progettualità dello Studio Gabbiani. «Lo stadio diventerà una sorta di grande piazza, dove ci si trova per momenti di festa e di sport, dove la qualità urbana e ambientale diventa anche deterrente per la violenza, in un processo di riappropriazione degli spazi pubblici».

Il campo da gioco avrà le dimensioni del Menti, ovviamente omologato per la seria A e la serie B, e capace di una capienza finale di 20 mila posti. Potrà essere dotato di copertura dell'intero anello degli spalti ed essere utilizzato per spettacoli di vario genere. Tale utilizzazione consentirebbe un'ulteriore capienza, che porterebbe a osNuovo stadio, la prima pietra tra due anni (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)pitare fino a 31 mila spettatori per eventi diversi dal calcio. Questo particolare non sarebbe a carico di Vicenza Futura in base agli accordi sin qui siglati. La struttura sarà alta 25 metri e potrebbe essere completata con terrapieni erbosi sotto i quali ricavare parcheggio multi-piano interrati. L'area destinata all'arena avrà una superficie di 95 mila metri quadrati, metà dei quali riservati ai parcheggi.

«Un impianto duttile – continua Nicolai – Vogliamo che non sia utilizzato solo durante le partite di calcio, ma anche durante la settimana, uno stadio aperto, capace di produrre eventi. E la cosa più importante è che la gestione non resterà al Comune ma sarà appannaggio dei privati che saranno così stimolati a farlo fruttare. Il Comune potrà chiedere delle giornate ad hoc per poter far svolgere i suoi propri eventi. Una delle idee può essere quella di creare delle convenzioni con le agenzie di cantanti e artisti vari per poter poi elaborare calendari che muovano anche la cultura. Insomma lo stadio dovrà essere vivo, luogo di happening e di manifestazioni che richiamino a Vicenza un bel po' di spettatori. Un luogo da fare amare anche alle giovani generazioni che poi potranno anche entrare in contatto con lo sport e con il calcio. Uno stadio così può anche aiutare a svelenire il clima che gira intorno al calcio. Credo ne abbiamo tutti davvero bisogno».

Ma se lo stadio per Nicolai è cosa fatta e nel giro di qualche anno Vicenza lo potrà veder nascere sullo sport locale è scesa la mannaia dei tagli e Nicolai non ne è certo felice. «Per quanto concerne i particolari urbanistici sentite l'assessore Lazzari, noi comunque contiamo di posare la prima pietra tra due anni. Se poi lei mi chiede la situazione relativa allo sport cittadino, beh, questo è davvero un altro capitolo».

Nuovo stadio, la prima pietra tra due anni (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Nicolai la scure dei tagli è scesa anche sul suo assessorato. Che ne pensa? E come mai vengono sempre penalizzati gli stessi settori dai tagli di bilancio?

«Sì è vero il mio è stato uno degli assessorati più penalizzati ma credo sia stata fatta la scelta più giusta nel sostenere soprattutto il sociale. Di questi tempi è una scelta obbligata, ci mancherebbe. Però anche lo sport è un capitolo importante della vita cittadina, di una comunità. A me restano le associazioni di volontariato che così tanto stanno dando in termini di dedizione e partecipazione. Le manifestazioni le facciamo grazie a loro. Poi è chiaro che alla fine non basta tutto ciò. Serve anche il nostro aiuto e quello dei privati».

Ecco, in questo campo non sempre il vicentino ha brillato per interventi dei privati nello sport. Non è che vuole lanciare un appello proprio a questi soggetti?

«Guardi io vorrei portare a Vicenza il Giro d'Italia, ma come faccio? Mi chiedono 250 mila euro per portare in città una tappa e non abbiamo i soldi per farlo. Servirebbe coinvolgere un circuito di privati per poter esprimere una candidatura di tappa. Purtroppo per quel che concerne il mio assessorato non ho nemmeno la possibilità di garantire il minimo. Lancio un appello agli imprenditori locali per investire nello sport, per aiutare la città a rilanciarsi attraverso anche questi grandi eventi. Tutti assieme possiamo riuscire a ribaltare il trend negativo di questi anni difficili. Una tappa del giro darebbe lustro a tutta Vicenza ma è impensabile per il Comune accollarsi da solo tutto l'onore economico che ciò comporta».

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