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Viste le minori risorse a disposizione degli enti locali in caso di tagli a bilancio che spese intende eliminare?
Vezzaro: «Più che tagli indiscriminati e predefiniti in determinati ambiti, è opportuna un’attenta valutazione di tutte le voci di spesa per individuare le possibili ottimizzazioni: laddove si riesce a ridurre uno spreco di risorse, si è già ottenuto il primo e più importante guadagno. Un esempio 
virtuoso viene dalle spese relative alla gestione del ciclo dei rifiuti: il passaggio al sistema “porta a porta” ci consentirà nel medio periodo di differenziare meglio e spendere meno. Lo stesso principio vale per l’utilizzo di energie rinnovabili per le strutture e gli edifici pubblici. Inoltre, incentivando le attività commerciali del nostro territorio attraverso nuove iniziative e attrattive, anche il Comune potrà ottenere il beneficio di maggiori entrate».
Cristanelli: «Per prime intendo eliminare le spese inutili, gli sprechi. È necessario procedere ad una razionalizzazione delle spese, ad esempio muovendosi verso l'autosufficienza energetica degli edifici pubblici. La pianificazione degli interventi poi deve essere fatta in modo oculato, privilegiando le soluzioni più efficaci ed economiche. Credo inoltre che sia importante riportare l'amministrazione vicino ai cittadini, per coinvolgerli sia nelle scelte positive, quando ad esempio c'è da programmare lo sviluppo del territorio, sia in quelle più dolorose, quando c'è da operare qualche taglio. Le gente sa che è difficile far quadrare i conti, lo sperimenta ogni giorno, per cui credo che se da parte delle istituzioni c'è un reale sforzo di coinvolgimento e di trasparenza, dai cittadini può venire una grande collaborazione».
Rigoni: «Le spese da eliminare non sono molte, ma responsabilizzando, motivando e valorizzando il personale del municipio si può ipotizzare di risparmiare nelle "consulenze", in attesa del federalismo fiscale».
Scuola sport e servizi culturali: c'è margine, anche economico, per sviluppare una progettualità in grado di supportare le esigenze della popolazione?
Rigoni: «Gli investimenti e non spese per la cultura, dovranno essere in grado di soddisfare le aspettative di tutte le associazioni impegnate in questo campo, altrettanto dicasi per lo sport visto come momento di aggregazione dei giovani».
Cristanelli: «Queste fondamentali agenzie educative sono essenziali per la vita stessa di tutta la comunità residente. Le offerte formative, culturali e sportive si sono evolute nel tempo passando da semplici svaghi a complessi servizi di rilevanza sociale, di cui tutti godono i frutti.
Non investire in queste realtà significherebbe condizionare il nostro futuro. Fa parte delle nostre convinzioni più profonde credere che la cultura sia importante, a tutti i livelli, sia per il recupero e la rivisitazione di tradizioni popolari, sia come occasione di formazione o di svago, sia come riferimento per turisti e sia infine per la promozione dell'immagine del nostro paese. Va rafforzata inoltre la collaborazione con le numerose associazioni presenti nel territorio, che con il loro prezioso lavoro aumentano il valore della rete di relazioni di cui vive il paese».
Vezzaro: «Anche in questo caso risulta fondamentale individuare modalità innovative, intelligenti ed efficaci di coinvolgere altri enti e sponsor privati nella copertura dei costi. In questi anni, siamo così riusciti a proporre numerose iniziative culturali e per i giovani molto apprezzate, ma anche a rispondere efficacemente alle crescenti esigenze di assistenza familiare. Si pensi ad esempio al progetto della Mobilità Garantita: le spese per il pulmino sono coperte dagli sponsor, e ogni giorno chi non è autonomo negli spostamenti può usufruire gratuitamente del servizio. Lo stesso vale per l’organizzazione di incontri culturali, tornei sportivi, progetti formativi: è importante aprirsi con lungimiranza alle partnership strategiche per mantenere standard elevati, sostenere la vitalità delle associazioni, offrire ai cittadini nuove e maggiori opportunità».
nr. 17 anno XVI del 7 maggio 2011
