NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Autostrada Valsugana: i No della Valbrenta

I sindaci della Vallata hanno vanamente tentato di capire da Chisso, per quale motivo si è detto no al progetto che era stato concordato assieme

di Gianni Celi

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Autostrada Valsugana: i No della Valbrenta

Dalla Valbrenta era partita una richiesta, alla Giunta regionale, di sospensione di qualsiasi decisione in merito al progetto di finanza per il tratto di superstrada Valsugana da Pian dei Zocchi a Bassano. La richiesta era stata formulata non da cittadini renato Chisso (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)qualsiasi, ma dall’assessore regionale Elena Donazzan, dal consigliere regionale Nicola Finco, dal vicepresidente della Provincia di Vicenza, Dino Secco, dall’assessore provinciale, Morena Martini, ma avevano fatto sentire la propria voce anche l’on Manuela Lanzarin e l’europarlamentare Mara Bazzotto. Tutti questi esponenti della politica bassanese appartengono alla coalizione (PdL e Lega) che, attualmente, è al governo nel Veneto. Per tutta risposta da Venezia, martedì scorso, senza che l’argomento fosse messo all’ordine del giorno, è stata presentata la delibera di approvazione del progetto presentato dalla cordata di aziende composta dall’impresa Pizzarotti & C S.p.a., con Ing. E. Mantovani S.p.a., CIS S.p.a. e Cordioli S.p.a.. L’urgenza è stata dettata dal “pubblico interesse” per un’opera tanto attesa. Immediata la reazione dei politici: l’assessore Donazzan ha sospeso il suo voto in Giunta in attesa di ulteriori verifiche e da altri è arrivato l’invito a discutere del progetto con i sindaci dei Comuni interessati al passaggio della superstrada o meglio, come ha detto l’assessore regionale Renato Chisso in un’intervista, all’autostrada.

Il progetto di massima presentato in Regione prevede la realizzazione della “Nuova Valsugana” in due fasi: la prima da Pian dei Zocchi a Romano, con intersezione nella superstrada Pedemontana Veneta, la seconda con arrivo a Castelfranco bypassando Cassola attraverso lo svincolo Mussolente-Loria. Quanto alla prima fase va detto che il progetto della cordata vincente prevede quattro tratti in galleria per complessivi undici chilometri circa e tre viadotti che andrebbero ad interessare. Uno l’abitato di Solagna e due quello di San Nazario al fine di superare i tratti vallivi.

Se è stata dura la reazione dei politici bassanesi di PdL e Lega, ancor più lo è stata quella dei sindaci della vallata del Brenta. Il sindaco di Cismon, Luca Ferazzoli, nonché presidente della Comunità montana del Brenta, in particolare, nella puntata di Tva “Sul Ponte di Bassano”, ha espresso tutta la sua amarezza per una decisione del genere ed ha disertato volutamente, con il collega di Campolongo, Mauro Illesi, con il vicesindaco di Solagna, Roberto Ferracin e con quello di Pove, Orio Mocellin, l’incontro richiesto dall’assessore Chisso a Venezia, giovedì, per illustrare a tutti il progetto.

Luca Ferazzoli (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«Non abbiamo mai avuto risposte alla continue lettere di chiarimento che abbiamo inviato ripetutamente all’assessore Chisso in questi anni – ha precisato Ferazzoli – ed ora lui vuole che andiamo a Venezia per discutere di un progetto già prescelto? Ma che senso ha. Mi è stato insegnato fin da piccolo che il rispetto verso gli altri lo si impara ricevendo rispetto, cosa che da parte dell’assessore ai lavori pubblici della Regione Veneto nei nostri confronti non è avvenuta».

«Dovevamo essere sentiti, come lui ci aveva promesso – ha aggiunto il presidente della Comunità montana del Brenta – nel corso della stesura del progetto, non adesso. Era quello il momento in cui noi potevamo presentare le nostre istanze, spiegare il perché della nostra contrarietà a certe scelte progettuali».

Sarà lotta dura quindi, ascoltando anche il parere della gente, per una proposta che snaturerà il già fragile equilibrio di una vallata fin troppo violentata dalle opere insensate dell’uomo nel volgere dei secoli.

Ma cerchiamo di capire perché la Valbrenta è contraria a questo progetto di finanza calato dall’alto senza una preventiva consultazione con gli amministratori del luogo. «Sia ben chiaro – ha sottolineato Ferazzoli rispondendo alle domande del collega Fabio Carraro – noi non siamo contrari ad una nuova Valsugana che debba risolvere il problema di quella dozzina di chilometri da Pian dei Zocchi a Bassano, siamo contrari a questo progetto e siamo contrari ad un’autostrada che scaricherebbe nella nostra valle, dopo un “tubo” di complessivi undici chilometri di galleria, quantitativi esorbitanti di gas di scarico».

Autostrada Valsugana: i No della Valbrenta (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)

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