NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Il violino che suonò per il Papa

di Elena De Dominicis
elenadedominicis@virgilio.it

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Il violino che suonò per il Papa

Spesso la musica di Tchaikovsky viene utilizzata anche nelle pubblicità o nelle colonne sonore dei film e lo stesso avviene per Beethoven, Edvard Grieg o Mozart. Secondo lei quale è stato il processo culturale che ha permesso che la musica di Tchaikovsky creasse un immaginario visivo tanto potente, a livello mondiale, non solo per quanto riguarda le musiche da balletto?

Il violino che suonò per il Papa (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)«Tchaikovsky stesso [a des. nella foto] è riconoscibile. Linea melodica e armonia, questa è la prima risposta. Secondo: sa qual è la ragione per cui usano la sua musica nelle pubblicità? Non c’è bisogno di pagare i diritti d’autore. Purtroppo moltissimi produttori guardano questo fatto. Ancora oggi, molto spesso, non si usa la musica di Prokofiev, Shostakovich, Ravel, Debussy e neanche Stravisnky, sa perché? Perché non sono ancora passati 75 anni. Non tanto in un concerto ma nelle pubblicità ci sono altri metri di pagamento».

Lei prima suonava un violino Guarneri del Gesù, appartenuto a Paganini.

«Il Guarneri del Gesù, il “Cannone” [foto a sin.], l’ho avuto per una tournée».

Ora suona un violino napoletano, Gennaro Gagliano del 1747. Come si è riusciti a conservare questi strumenti in uno stato ottimale tale da permetterne l’utilizzo anche nei giorni nostri? Quali sono le tecnologie moderne che ne permettono un’ ulteriore conservazione? Il suono di questo violino che sentiamo noi oggi è lo stesso identico che sentiva il pubblico nel ‘700?

Il violino che suonò per il Papa (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)«È lo stesso strumento solo che le corde sono moderne e producono un suono più potente. Poi non so, forse questo violino non era stato usato nei concerti, magari apparteneva a qualche nobile che lo suonava in casa».

Le tecnologie contemporanee utilizzate per il recupero di strumenti storici permettono una fedele ricostruzione del suono originale degli strumenti antichi, anche di quelli magari perduti?

«Per quanto riguarda il suono originale nessuno può dare una garanzia perché purtroppo non esiste un documento storico che possa confermare che questo violino suonava così o un altro violino suonava così, possiamo solamente dedurre come fosse il suono prima. Per tornare alla domanda sui violini, Il violino di Paganini oggi è malato, secondo me la municipalità di Genova dovrebbe fare qualcosa per accontentare la nazione, perché questo violino ha perso la voce ed è molto difficile suonarlo».

Il violino appartiene al Comune di Genova?

«Si sì, è ormai diventato più un simbolo che uno strumento da utilizzare. Chiaro che viene un po’ di adrenalina quando lo prendi in mano».

www.artisceniche.com

 

nr. 16 anno XVII del 28 aprile 2012

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