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Ha citato questa frase di Paulo Coelho: "In ogni istante della nostra vita abbiamo un piede nella favola e uno nell'abisso"... perché?
"In ogni istante della nostra vita possiamo innamorarci... un piede nella favola... quando arriva l’altro/a, l’essere perfetto che ci completa, che ci capisce, che dà finalmente senso al nostro esistere. La realtà si trasfigura, si colgono solamente gli aspetti che compensano, nel nostro inconscio, i vuoti dell’anima. Sono le emozioni così forti, i turbamenti che non riusciamo a esprimere a contenere la magia dell’innamoramento, la nostra favola. Come una ricerca di unità irrinunciabile, si tende a questa unione perfetta; è dell’amore, tuttavia, che ci innamoriamo, di questo sentimento cantato dai poeti di tutti i tempi. Nell’innamoramento siamo ancora noi il soggetto affettivo. Dall’innamoramento può nascere l’amore quando il soggetto non sono più io ma siamo 'noi', un io che si apre a un tu che ricambia. Si conosce l’altro nella sua realtà. Quando l'innamoramento non diventa amore, come un funambulo inesperto, precipitiamo dolorosamente... dalla favola nell'abisso della delusione, perché essere innamorati è uno stato, amare è un atto".
Da poco si è celebrata la giornata contro la violenza sulle donne. Qual è la sua opinione -di donna e psicologa?
"Nella nostra civile nazione, il delitto d'onore è stato abrogato nel 1981. In Italia le donne hanno il diritto di voto solo da 50 anni; fino a pochi anni fa il reato di stupro non era ancora considerato come un reato contro la persona della donna ma contro la morale. Oggi appare per quello che è, un’aberrazione inaccettabile. In moltissime culture dove, in una visione schizofrenica della figura femminile, si vuole la donna debole per poterla prevaricare, forte per farle sopportare i pesi della sua condizione di inferiorità, la coscienza della donna fatica a riconoscere il suo essere persona prima di essere femmina. La dipendenza e la sopraffazione di un genere sull'altro nasce dalla cultura che pone la donna su un piano di inferiorità rispetto all'uomo. Dalla violenza psicologica a quella fisica, dal delitto d'onore al delitto passionale fino al femminicidio. Le parole sono importanti? Il cambiamento è culturale: per una coscienza civile e morale della pari dignità tra i sessi, siamo tutti chiamati a impegnarci nei fatti, non nelle parole. L'uccisione delle donne, perché donne, non può e non deve trovare giustificazione in nessuna parte del mondo, né essere tollerata da nessuna cultura. La consapevolezza nelle proprie capacità, che sono sempre presenti ma poco considerate, è anche responsabilità delle donne".
Annalisa Farinello, vicentina, si è laureata in Psicologia a Padova, dove ha conseguito la specializzazione in Terapia Cognitivo Comportamentale. Iscritta alla Corte d'Appello di Venezia come esperta in Psicologia Clinica, ha prestato la sua opera professionale per la valutazione dei detenuti presso la Casa Circondariale di Venezia, Vicenza e Rovigo. È stata Vicesindaco e Assessore ai Servizi Sociali dal 1999 al 2009 del Comune di Creazzo. Nel 2005 è stata insignita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi dell'onorificenza di Cavaliere della Repubblica. Per il romanzo Il Labirinto ha avuto la menzione d’onore in occasione del Trofeo Penna d’Autore 2011. Tra i riconoscimenti ricordiamo anche il Premio Letterario in onore di Alda Merini per l’opera di promozione artistica e di scrittura creativa 2012 – Libera Associazione Giardino dei poeti e Letterati e Idea Donna, encomio solenne alla creatività per la lodevole opera svolta nel campo della scrittura creativa.
nr. 44 anno XVIII del 14 dicembre 2013
